Alessandria Calcio, Abonante concede ancora pochi giorni
Illustrato un piano di ristrutturazione, solo a parole. Abonante e Oneto: "Adesso vogliamo i contenuti". E c'è anche un debito nei confronti del Comune
ALESSANDRIA – “Motivi di ordine pubblico. Quello che dovevamo dire lo abbiamo detto” puntualizza la proprietà dell’Alessandria. Dunque il timore di contestazione c’era, anche se l’amministrazione comunale, a fine riunione, su zoom, smorza i toni, “alcune persone non potevano essere presenti, professionisti e consulenti, e incontri online se ne fanno spesso“.
Più che la modalità, anche se non presentarsi può essere anche un gesto non molto rispettoso per i molti soggetti coinvolti nel futuro dell’Alessandria Calcio, però interessa il contenuto di quasi un’ora di confronto su piattaforma, al quale, oltre al sindaco Giorgio Abonante, l’assessora allo sport Vittoria Oneto, ad Andrea Molinaro e Giulio Maione, hanno partecipato Heber Caramagna della Lexchance e le due dipendenti dell’area amministrativa, Federica Rosina e Alice Pizzi.
Anche un altro consulente “di fiducia della proprietà”, di cui non è dato conoscere il nome.
La sostanza? “Ci è stato detto che stanno preparando un piano di ristrutturazione del debito da presentare all’Agenzia delle entrate – spiega Abonante – che oltre all’immissione di finanza propria si dovrebbe concretizzare nell’aiuto di finanziatori esterni, che stanno cercando, per saldare le pendenze che hanno, molte, e tra queste, prioritariamente, i dipendenti e, per obbligo di legge, il saldocon il Comune di Alessandria per il Moccagatta”.
Una cifra che, per il campionato appena concluso, è intorno agli 80mila euro, “ma c’è anche una stagione alle porte e noi dobbiamo avere garanzie che le cifre previste vengano pagate, perché non vogliamo assolutamente più vivere quanto è successo nei mesi scorsi. Lo stadio è un bene della comunità, proprietà di un ente pubblico, che lo assegna in gestione a un soggetto privato e se questo è inadempiente, e non rispettoso del bene stesso, l’ente è obbligato a revocare, perché quei costi non devono ricadere sulla comunità”.
Nero su bianco
Perché concedere ancora tempo? “Di tempo, in realtà, ben poco: entro l’inizio della settimana quanto ci è stato detto, in termini di pagamenti, ristrutturazione del debito e investimenti, deve essere messo nero su bianco“. Dunque, la prossima riunione sia in presenza e anche davanti agli organi di informazione nei prossimi giorni. “Ci devono dire chi sono i finanziatori che aiuteranno il progetto di ristrutturazione e ipotesi di continuità dell’Us Alessandria 1912″.
Altra richiesta, “garantire le risorse per l’iscrizione della squadra al campionato, però, contestaulamente, ci sono subito da saldare, nel brevissimo periodo, le pendenze, per garantire la gestione dello stadio, perché già oggi, e nei prossimi giorni – insistono Abonante e Oneto – ci sono eventi per la città (l’8 ‘Campioni in tour’, ndr) e non dobbiamo trovarci a fronteggiare i problemi che abbiamo vissuto”.
E, su questo, Oneto è categorica, “abbiamo chiesto la garanzia che il campo sia mantenuto nelle condizioni di ospitare eventi. Ci preme tutelare un bene della città. L’Alessandria ha in gestione lo stadio e noi abbiamo l’esigenza di non dovercene preoccupare. Ed essere tranquilli che quel campo è gestito nel miglior modo possibile”.
Dunque richiesta chiara: “illustrazione al Comune e alla città, attraverso gli organi di stampa, del progetto che ci hanno spiegato solo a parole oggi. Entro l’inizio della prossima settimana”
E La Juventus Next Gen? L’indicazione del campo, per le squadre di C, deve avvenire entro il 4 giugno. “Le risposte che ci aspettiamo vanno anche in questa direzione. Non è da escludere l’ipotesi di due contratti di gestione separati, che il Comune firma con l’Alessandria e con la società bianconera”.
Disimpegno? No
Nella lunga riunione l’amministrazione ha avuto la sensazione di una volontà di disimpegno da parte di questa proprietà? “Assolutamente, anzi, più volte ci hanno ripetuto che la squadra sarà iscritta alla D e che stanno reperendo risorse per questo. Certo – aggiunge Abonante – non è da escludere che gli ipotizzati investitori, se ci saranno e se aiuteranno il progetto, possano chiedere poi un progressivo ingresso nella compagine societaria”.
Anche per questo il Comune vuole nome e attestazione chiara sulla loro affidabilità, prima di tutto come persone.
L’impressione che quelle di oggi siano solo parole o ci possa essere sostanza?
“Noi abbiamo ascoltato. L’esposizione del professionista di Lexchance è stata chiara. Non possiamo dire anche convincente, anche perché si è trattato di operazioni annunciate (peraltro indicate anche da Grant Thorton, ndr), che devono essere ‘riempite’ di fatti. Bisogna dare atto a questa proprietà di aver immesso denaro, che ha permesso di andare alla fine della stagione, altrimenti non sarebbe stato possibile. Però adesso i tempi sono cortissimi:a inizio settimana, lo ribadiamo, i fatti, senza altri rinvii“.
Il Comne ha un ‘piano B’? “Sappiamo che, dovesse esserci l’epilogo peggiore, serve una gara per definire a chi assegnare il nuovo soggetto sportivo. Ma le persone che possono partecipare al bando devono esserci e devono essere affidabili, con risorse e progetti”.
Nessuno si è fatto avanti? “L’ideale sarebbe un gruppo di imprenditori del territorio interessati a sviluppare un sistema sportivo sostenibile. Sono convinto che sia possibile – insiste Abonante – resta la mia fiducia negli alessandrini, ma i tempi sono cortissimi e adesso chi ha la proprietà agisca“