Alessandria Calcio, “tre investitori pronti”
Lexchance seguirà il piano di ristrutturazione. Il cda alessandrino non informato della nota della proprietà
ALESSANDRIA – La nota, in linguaggio tecnico, arriva solo ad alcuni media dal numero del direttore generale Giulio Maione (poi il presidente Andrea Molinaro rimedia con ampio ritardo), ma i primi a non essere informati sono i componenti alessandrini del cda, che delle operazioni in corso e della decisione di far sentire la propria voce dopo un mese di silenzio nulla sapevano.
C’è una frattura all’interno della società? La proprietà smentisce, però che i rapporti siano tesi è più di una sensazione.
Anche sulla convocazione di un cda, o, almeno, su una riunione, che era stata sollecitata dalla parte locale nei prossimi giorni e che non ci sarà, almeno fino a quando “non avremo le risposte da tre investitori importanti con cui è avviato un dialogo molto concreto – replica la proprietà – per trovare le risorse per il futuro del club”.
Le risposte dovrebbero arrivare entro un paio di giorni, “ma non abbiamo dubbi che siano positive. Ancora ieri abbiamo avuto, con uno di loro, una call che, di fatto, si è chiusa con un sì“.
Chi sono non è dato sapere, “ma presto sarete informati”. E lo saranno, si spera, anche gli altri membri del cda, “che anche loro avrebbero un paio di persone disponibili a essere coinvolte”. Uno sarebbe, a giudizio della proprietà, Luca Sforzini, “di cui siamo venuti a conoscenza solo dopo un incontro dello stesso Sforzini con parte del cda, di cui eravamo all’oscuro”.
Ci sarebbe anche un’altra figura, sempre individuata dai locali, “con cui c’è già stato un confronto”.
No alla liquidazione
L’obiettivo della proprietà è evitare la liquidazione. “Per saldare le pendenze, con tesserati, dipendenti e creditori, serve un milioni e 200 mila euro. Gli investitori (che sarebbero esteri, ndr) sono molto determinati ad aiutarci. La somma arriverà, il 4 giugno salderemo la prima tranche di spettanze. L’Alessandria non andrà in liquidazione e parteciperà alla D“.
Anche con una penalizzazione che potrebbe essere non inferiore ai 10 punti? “Assolutamente. Quando siamo arrivati abbiamo detto che riporteremo l’Alessandria dove merita di stare e lo faremo“.
E la bocciatura della Grant Thorton? “E’ vero, il bilancio al 30 giugno 2023, che non è da imputare a questa proprietà, ha un passivo superiore a due milioni e 500 mila euro e, successivamente, sono state effettuate operazioni incaute”. Tutto corretto, dunque, quanto scritto dal Piccolo? “Certo, anche aver rimarcato l’immissione di un milione e 800mila euro da parte di questa proprietà“.
La Grant Thorton ha indicato percorsi per evitare la liquidazione. “Ci sarà un confronto con Lexchance, società torinese che ci segue in questo risanamento: il passivo può essere rateizzato, le leggi in materia lo permettono, e chi sceglie questa strada beneficia di una riduzione”.
Lexchance contro Grant Thorton? “No, solo un confronto per spiegare la strada scelta. Ci segue Heber Caramagna“. Che, a quanto è dato sapere è l’estensore della nota, pretesa dalla proprietà “per sgomberare il campo da ‘disegni’ per spingerci a mettere in liquidazione il club. Lexchance ha già lavorato per altri club calcistici, ad esempio il Genoa”.
E il progetto, con business plan, promesso al sindaco un mese fa? “E’ pronto, appena ci saranno le risposte degli investitori, andremo dal sindaco. Avevamo detto fine maggio e così sarà. Al massimo nei primi giorni di giugno”