Confartigianato: “Male l’occupazione, investire sull’offerta formativa”
I dati della seconda indagine trimestrale e le proposte del presidente Giorgio Felici
PIEMONTE – Cattive notizie da Confartigianato. Dalla seconda indagine trimestrale congiunturale del 2024, infatti, emerge un lieve peggioramento nei valori previsionali rilevati.
Le voci che segnalano il peggioramento sono quella relativa all’andamento occupazionale e il dato sull’ipotesi di assunzione apprendisti. La prima passa da -1,96% a -2,27%, mentre la seconda da 18,34% a -19,05%.
Rimangono poi pressoché stabili i dati relativi alle previsioni di produzioni totali (-12,67%) e alle previsioni di acquisizioni di nuovi ordini per esportazioni (-32,95%).
E ancora scendono: il saldo relativo all’acquisizione di nuovi ordini, che passa da -11,47% a -12,67%; le proiezioni di investimenti per ampliamenti (da 8,99% a 8,14%).
Confartigianato spiega
I dati, tuttavia, vanno letti alla luce dell’interpretazione di Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte. “Le previsioni relative alla frenata occupazionale devono essere lette – illustra – alla luce di due fenomeni:
- un atteggiamento di cautela delle imprese artigiane che stanno vivendo una situazione di impasse, dovuta alla frenata dell’edilizia che ha coinvolto l’intero sistema casa con lo stop al Superbonus;
- la difficoltà di reperire personale qualificato per affrontare le sfide del futuro”.
Continua Felici: “Diversamente da quanto accaduto con il Superbonus, le politiche europee per la Casa Green andranno lette non come minaccia, ma come occasione per promuovere la sostenibilità e per accrescere l’economia e l’occupazione. Il tutto con l’ausilio di inventivi regionali, nazionali e comunitari”.
La conclusione, ricca di proposte, del presidente: “Dobbiamo impegnarci tutti per una programmazione di un’offerta formativa sempre aggiornata, che si proietti verso figure professionali richieste dal mercato del lavoro. Va, inoltre, promosso l’insegnamento delle competenze imprenditoriali, al fine di creare un efficace matching scuola-lavoro. Necessario, infine, valorizzare importanti elementi come l’attenzione alle PMI, l’innovazione e la valorizzazione del made in Italy”.