Gimar: dipendenti in stato di agitazione
L'azienda ha prospettato un trasferimento della produzione a Calamandrana a fine estate, ma i lavoratori vogliono trovare un accordo
OCCIMIANO – C’è agitazione alla Gimar, azienda leader internazionale del settore enologico, dopo che nella giornata di venerdì 10 maggio, la direzione aziendale ha comunicato alle organizzazioni sindacali la volontà di fermare la propria produzione e spostare il personale, ad oggi poco più di 40 persone, nel sito produttivo di Calamandrana in provincia di Asti, distante circa 60 chilometri. Il presidio terminerà alle 10 dopo due ore con il ritorno ai posti di lavoro.
L’azienda, che si è detta pronta ad aprire un confronto con il sindacato al fine di trovare tutte le soluzioni necessarie (e in mattinata ha diramato una nota-chiarimento, che trovate qui), ha comunicato che nel sito di Occimiano incombe la necessità di intervenire con investimenti ed azioni strutturali importanti, soprattutto dal punto di vista della sicurezza. Per queste ragioni e per ottimizzare i costi, l’azienda ha deciso di chiudere il sito alla fine della prossima estate e trasferire produzioni e dipendenti in un altro stabilimento. «Queste logiche aziendali – dichiara la Fiom Cigl – oltre ad essere sempre più ricorrenti, indeboliscono il tessuto industriale e sociale del nostro Paese, creando una vera e propria emergenza nel mondo del lavoro, da affrontare concretamente e in tempi brevi».
Fondata nel 1966 la Gimar produce sistemi per la vinificazione e lo stoccaggio nella zona industriale di Occimiano (lo stabilimento è in via Casale 26). Con gli impianti brevettati Selector sono prodotti molti fra i più prestigiosi vini rossi al mondo. Fa parte del gruppo Omnia Technologies, leader mondiale del settore enologico.