Affari marittimi e pesca: cosa succede nell’Ue
L'importanza di mari e oceani nell'Unione
I mari e gli oceani rappresentano una forza propulsiva per l’economia europea. L’economia ‘blu’ contribuisce all’economia con un valore aggiunto lordo di miliardi di euro ogni anno. Ecco allora che Osservatorio Europa, la rubrica settimanale de Il Piccolo sull’Unione Europea tratta anche temi come affari marittimi e pesca.
Affari marittimi e pesca nell’Unione
La crescita blu è la strategia per sfruttare il potenziale della crescita sostenibile nei settori marino e marittimo nel loro insieme.
La politica comune della pesca mira a garantire che la pesca e l’acquacultura (l’allevamento di pesci in condizioni controllate) siano sostenibili dal punto di vista ecologico, economico e sociale, in modo da rappresentare una fonte di alimenti sani per le generazioni di cittadini dell’Ue attuali e future.
I suoi obiettivi sono promuovere un settore della pesca dinamico ma sostenibile, che preveda la conservazione delle risorse e la protezione dell’ambiente marino, garantendo al contempo alle comunità di pescatori un tenore di vita adeguato.
Mari e oceani offrono vie di trasporto e sono fonte di cibo, occupazione e attività ricreative; inoltre, grazie alla ricerca e al progresso tecnologico, ci forniscono prodotti farmaceutici, minerali ed energie rinnovabili. L’Unione, oltre a sostenere queste nuove opportunità, svolge anche un ruolo importante nel promuovere lo sfruttamento responsabile e sostenibile dei mari in Europa e nel resto del pianeta.
L’Ue ha introdotto zone marine protette per salvaguardare gli ecosistemi marini e la biodiversità, nonché i servizi forniti da questi ecosistemi.
La politica comune della pesca e la politica marittima integrata sono finanziate tramite il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, che prevede l’erogazione di oltre 6,4 miliardi di euro per aiutare i pescatori ad adattarsi alla pesca sostenibile, creare posti di lavoro nel settore e diversificare l’economia delle comunità costiere.
Il Fondo fornisce un cofinanziamento per assistere gli Stati membri nell’attuazione di progetti e programmi operativi, al fine di realizzare gli obiettivi della politica comune della pesca e della politica marittima integrata.
Per prevenire lo sfruttamento eccessivo, agli Stati membri sono stati assegnati contingenti che limitano le catture di ciascuna specie. Per eliminare la dannosa pratica dei rigetti in mare da parte delle flotte pescherecce, è in corso l’attuazione graduale dell’obbligo di sbarco.