Acqui e il Giro d’Italia, amore infinito
Una città e un territorio capaci di vivere a pieno una straordinaria opportunità
ACQUI – Era la grande occasione, che Acqui, tutta, ha colto al volo e l’ha trasformata in un trionfo, per la città termale e per il territorio.
E’ stata una festa, lunga un mese e mezzo, scandita da eventi che hanno condotto al traguardo di oggi, con un crescendo di entusiasmo e partecipazione. Neppure la pioggia ha guastato in piani: quando ancora le squadre erano lontane dal momento del ‘foglio firma’, già gruppi numerosi in piatta Italia, attorno alla fontana, il più vicini possibile al palco.
Al villaggio corsa in fila per giochi e gadget, ovunque il rosa, nelle diverse sfumature, più chiaro e più intenso, con l’acqua delle fontane, uno dei ‘must’ di questi giorni di attesa e di oggi.
Fra i più felici Francesco Masi, l’ultimo acquese professionista, chi aveva un balcone affacciato sullo scenario della partenza l’ha messo a disposizione di fotografi e operatori.
E grandi elogi al Comune, al sindaco Danilo Rapetti con la bandiera di starter, insieme all’assessora Rossana Benazzo, a Fabrizio Baldizzone, consigliere incaricato, che hanno visto coronare un lungo percorso di lavoro.
Festa anche nei sette paesi attraversati, Terzo, Bistagno, Ponti, Montechiaro, Mombaldone, Spigno e Merana.
E attesa per l’epilogo, ad Andora, con la bolata imperiosa di Jonathan Milan e il rosa sulle spalle di Tadej Pogacar. E miglior fortuna da augurare al corridore eritreo Girmay, caduto due volte e costretto al ritiro, dopo i tanti sorrisi dispensati prima del via.
Foto di IC