Il correttore ortografico
Nei prossimi mesi, l'Intelligenza Artificiale sarà così pervasiva che la interpreteremo come oggi il correttore ortografico
Lo troviamo su Word, ci corregge le mail, a volte siamo infastiditi quando interpreta male ciò che scriviamo su WhatsApp però ci fa piacere che ci sia, pronto all’uso quando avvertiamo di averne bisogno.
Accadrà lo stesso con l’Intelligenza Artificiale e, in attesa che Meta estenda anche all’Italia il suo Llama 3 integrato in tutte le sue piattaforme, qualcuno si è già trovato ChatGPT pronto a riscrivere la bozza di un post scritto su Linkedin. Per chi si abbona poi alle loro versioni a pagamento, Gemini si presta a svolgere il ruolo di laborioso assistente di personale fra Gmail e Google Drive mentre Copilot di Microsoft arricchisce le presentazioni su Powerpoint, rielabora i conti su Excel, riassume testi e gestisce le conversazioni ricorrenti su Outlook.
Gemini e Copilot, nelle due versioni menzionate, hanno poi il pregio di operare in ambienti protetti dove le informazioni possono essere oggetto di analisi ed interpretazioni nel rispetto della conservazione di documenti confidenziali e dati personali.
Che cosa significa RAG?
Allo stesso modo un’azienda può farsi supportare ad integrare le capacità conversazionali dell’Intelligenza Artificiale Generativa all’interno di piattaforme proprie: si tratta delle applicazioni RAG (“Retrieval-Augmented Generation”) in cui la AI si combina con le tecniche dei motori di ricerca che interrogano un patrimonio documentale con i modelli vettoriali. Un esempio di applicazione? Facilitare il compito a chi deve rispondere alla richiesta di un cliente, mettendo a sua disposizione un chatbot in cui raccogliere in modo intuitivo e affidabile le informazioni necessarie cercandole fra i tanti materiali che l’azienda ha raccolto.
Facile come il correttore ortografico che non sempre si usa, ma intanto c’è: non ci sostituisce, lavora per noi.