Casale: «Intrecci e stranezze», il Pd e l’amministrazione Riboldi
Sotto attacco da parte dei dem la situazione delle municipalizzate e il "caso" dell'area Pip 5
CASALE – La conclusione del mandato dell’amministrazione Riboldi a Casale si avvicina, e il Pd ne approfitta per tirare le somme, elencando una serie di “stranezze” che, a loro dire, caratterizzano e hanno caratterizzato questi 5 anni.
«Anche il cittadino casalese meno attento alle vicende politiche e a quello che accade a livello amministrativo, si è accorto che in questi ultimi tempi parecchie cose non quadrano.
Questa è l’espressione che, sempre più spesso, accompagna i commenti delle casalesi e dei casalesi quando ci si sofferma a pensare e a ragionare su vicende quali il “caso Ginepro”; la vicenda dell’acqua pubblica; le numerose e costose consulenze in capo alla municipalizzata Amc Spa; la gravissima probabile perdita economica in capo a Comune e Amc Spa per il fallimento della società legata alla gestione della piscina comunale; le diverse aste che si susseguono per la prevista vendita della “Maddalena Nuova” e i reiterati ribassi che le contraddistinguono: l’incomprensibile alienazione dell’area “PIP5”, unica area industriale presente in Città; la trasformazione, a sua volta, di un’ampia area agricola privata a ridosso della frazione di San Germano, in area industriale per l’ipotizzata realizzazione di una struttura per la “logistica”.
Il Pd: “Se si pensasse male…”
Sono solo alcuni esempi delle tante “stranezze” che contraddistinguono la fase conclusiva di questo mandato amministrativo e che, nella migliore delle ipotesi, si possono leggere come atti e fatti sconclusionati i quali, di certo, rischiano di “fare del male” alla città per i prossimi anni o decenni.
A voler pensar male, potrebbe esser anche peggio: ma non è questo il tempo di “pensar male”, le risultanze e le azioni del prossimo futuro saranno dirimenti. Come afferma il proverbio: “il tempo è galantuomo”! Possiamo sin da ora affermare che a nostro avviso il bene della Città e della Cittadinanza si persegue in altro modo e con altri obiettivi.
Tuttavia, le più recenti informazioni di stampa impongono a ciascun casalese responsabile, un supplemento di riflessione critica e di perplessità sulle due “stranezze” da ultime evidenziate poco sopra.
Si scopre, infatti, e ci piacerebbe davvero essere smentiti dalla attuale Giunta comunale, che la svendita dell’unica area industrializzata ancora fruibile (chiamata PIP 5) verrà perfezionata per poco più di 2,1 milioni di euro, a fronte di un esborso complessivo dalle casse comunali di circa 2,9 milioni di euro per la sua messa a punto nel corso degli anni, e a favore della stessa Società (“Crosslog” parrebbe il suo nome) che intenderebbe acquistare proprio l’area agricola privata alle porte della frazione di San Germano per realizzare l’ipotizzato e fantasmagorico “polo logistico”, per un investimento immobiliare di valore nettamente, e di molto, superiore».
«Che intreccio… interessante!»
I dem parlano poi di “intrecci”: «Se poi si aggiunge che detta “Crosslog” non parrebbe finanziariamente in grado di reggere l’insieme degli ipotizzati investimenti, l’intreccio si fa ancora più interessante.
E sorgono, spontanee, diverse ulteriori perplessità, osservazioni, oltre che domande altrettanto urgenti: e la conclusione della vita amministrativa di questa legislatura non permette alle forze politiche di porle, o di iniziare a porle, se non attraverso le pagine dei giornali.
La prima osservazione, che scaturisce dalla ferma battaglia condotta in Consiglio Comunale dalle forze di opposizione nei mesi scorsi e riportate diffusamente dai giornali, è che “a pensar male non si sbaglia mai”: ci riferiamo sia alla svendita dell’area industriale ex “PIP 5” che alla variazione di destinazione d’uso dei terreni a San Germano per la realizzazione del fantasmagorico “Polo Logistico”.
In una assemblea pubblica si potrà meglio cogliere la portata di queste ferme, e quanto mai motivate, opposizioni e perplessità!
La seconda domanda, che sorge altrettanto spontanea e che rivolgiamo alla giunta uscente ed al suo candidato sindaco, è sapere “chi” si cela dietro a questa “Crosslog”: il saperlo consentirebbe alla Città di capire meglio il senso di questo interessante ed appassionante “intreccio”!
Tale domanda, se doverosamente e velocemente portata a risposta, permetterebbe a tutti noi di capire il senso di un’accelerazione così imbarazzante e foriera di possibili ulteriori approfondimenti a più livelli, tale da aver portato la Giunta comunale uscente e i consiglieri di maggioranza uscenti ad intraprendere un percorso che a noi non sembra lineare».
Concludono: «Il tutto, lasciando in eredità a chi verrà dopo di loro una Città priva di un’adeguata area industriale, una frazione e un Territorio in fibrillazione per le tante ipotesi che si susseguono, e una Fondazione Aleramo (non ce ne voglia il suo presidentissimo) definitivamente affossata dopo tanto fumo e così poco arrosto».