Alessandria, la Lega attacca: “Amag sopravvivrà oltre i 12 mesi?”
"Consulenze in aumento, numeri approssimativi o fuori dalla realtà: quale futuro per il Gruppo?"
ALESSANDRIA – Gruppo Amag, Lega nuovamente all’attacco. “Un orizzonte di sopravvivenza che non va oltre i 12 mesi. Spese per consulenze in aumento (e non in contrazione, come sostiene l’amministratore delegato Rava). 71 ‘promozioni’ interne, alcune delle quali anche molto discusse, e un presidente completamente muto davanti alla commissione Bilancio del Comune”. Così il Gruppo consiliare a Palazzo Rosso commenta l’audizione (l’ennesima) dei vertici Amag.
“L’intervento dell’Ad – spiegano i consiglieri del Carroccio – è stato garbato nei modi, ma estremamente lacunoso nella sostanza. Sono stati forniti alcuni numeri approssimativi, altri estremamente lontani dalla realtà, mentre ai consiglieri presenti non è stata fornita preventivamente documentazione, rendendo l’audizione pressoché inutile”.
“I fatti sono molto semplici, anche se drammatici: in questi ultimi 18 mesi il Gruppo Amag ha ‘vissuto di rendita’, consumando poco per volta il ‘tesoretto’ frutto dell’oculato risanamento del triennio 2019-2022. E anche dei cospicui finanziamenti ottenuti dal precedente management, sia dal mondo del credito che per i progetti legati al Pnrr (18 milioni di euro soltanto per il settore idrico). Nel settembre 2022 Amag Spa disponeva di liquidità per 12.554.1717 euro e il Gruppo Amag complessivamente per 25.287.360. Permettendo così ad Amag Spa di contribuire attivamente alle attività societarie dando proprie garanzie alle banche e prestando importanti capitali alle Società partecipate”.
“Ma – attacca la Lega – da lì in poi la multiutility è entrata con centrosinistra e grillini in un tunnel di gestione approssimativa. Poi cosa succederà? Può la principale multiutility non solo di Alessandria, ma di buona parte del nostro territorio provinciale, avere una ‘navigazione a vista’ del tutto priva di prospettive e progetti innovativi?”.
“Amag, quali consulenze tagliate?”
Non solo: “L’amministratore delegato Rava ha parlato di taglio molto importante in Amag Spa delle spese di consulenza. A noi risulta dall’analisi dei dati e degli atti pubblicati sul sito che le spese per consulenza nel 2023 abbiano sfiorato i 600mila euro (precisamente 599.274,72), mentre nel 2022 la spesa fu di 343.573,27 euro. Quindi più 255.701,14 euro in un anno. Ma non è finita: nel 2023 Amag Reti Idriche, per i dati che abbiamo avuto modo di analizzare, ha speso per consulenze e incarichi 830.216,16 euro, per un totale di euro 1.429.000 di consulenze tra Amag Spa e Amag Reti Idriche nel 2023. Nel totale spesa sono assenti quelle sostenute da Amag Reti Gas e Amag Ambiente. Dove sono quindi questi tagli di spesa?“.
Infine, il capitolo personale: “Il futuro dei circa 360 lavoratori del Gruppo ci preoccupa molto. Il tema esuberi si sarebbe risolto occupando parte dei dipendenti in presenza di nuovi investimenti in attività economiche ambientali ed energetiche già tracciate. Alcune in stato avanzato. Andando a coprire anche le attività previste dal contratto di servizio con Alegas per il quale è prevista una copertura finanziaria per 7.500.000 in 5 anni, sperando che lo sia ancora, anche se sul tema non abbiamo ricevuto chiarimenti. Così come non è chiara la logica degli oltre settanta provvedimenti di merito, che hanno generato disamoramenti e chiacchiericcio tra i dipendenti”.
Il Gruppo conclude con una riflessione politica: “Da mesi sentiamo parlare di rimpasto nella giunta Abonante, e di avvicendamenti ai vertici Amag ad esso collegati. A noi sembra che in un momento così delicato per il futuro della multiutility servirebbe un management con professionalità forti e specifiche. E non il coinvolgimento magari di figure politiche temporaneamente senza incarichi e in attesa di collocazione. Gli alessandrini sono stanchi di questi teatrini. E molto preoccupati per il futuro di un gruppo industriale, a controllo completamente pubblico, che rappresenta un valore per tutta la nostra comunità”.