Verso un’economia al servizio delle persone: l’Ue e i giovani
Dopo il Covid tante cose sono cambiate: cosa fa l'Europa per nuove generazioni?
Dopo aver parlato di Green Deal e transizione digitale, Il Piccolo e la sua rubrica Osservatorio Europa affronta ora un altro dei temi principali presenti nell’agenda dell’Ue: creare un’economia al servizio delle persone.
Un’economia al servizio delle persone
Ancora una volta, punto di partenza della nostra analisi, è la pandemia Covid, che ha causato un grave shock alle economie europee e ha avuto ripercussioni sulle imprese in tutti i settori. La perdita di posti di lavoro ha interessato in particolare i giovani, molti dei quali lavorano in comparti duramente colpiti dalla crisi, quali il turismo e il settore alberghiero.
Oltre ad adottare misure per proteggere le imprese e i lavoratori dalle ricadute economiche della pandemia, l’UE ha anche elaborato un piano per la ripresa che aiuterà l’Europa a risollevarsi. Questo piano, denominato NextGenerationEU, mira non soltanto a riparare i danni causati dalla pandemia ma anche, come suggerisce il suo stesso nome, a investire nella prossima generazione di europei e nel futuro a lungo termine dell’UE.
I finanziamenti per NextGenerationEU integrano il bilancio Ue 2021-2027 e offrono a tutti i paesi dell’UE l’opportunità senza precedenti di accelerare la ripresa e la transizione verde e digitale in tutta l’UE. Il pacchetto per la ripresa ammonta complessivamente a più di 2mila miliardi di euro.
L’UE sta lavorando per rafforzare l’economia in tutti i paesi e in tutte le regioni e in particolare per sostenere i giovani. Si sta inoltre adoperando per ridurre le disuguaglianze e migliorare il tenore di vita di tutti gli europei.
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Next Generation EU
Lo strumento per la ripresa NextGenerationEU ha un valore di oltre 800 miliardi di euro ed è destinato a finanziare in larga misura riforme e investimenti negli Stati membri fino al 2026. Nel corso di questo periodo la Commissione europea contrarrà prestiti sui mercati dei capitali per conto dell’Ue. I fondi raccolti saranno distribuiti ai paesi dell’Ue, che li potranno spendere per progetti e iniziative.
Per poter beneficiare del sostegno finanziario i paesi dell’Ue hanno dovuto definire piani nazionali in modo da dimostrare come avrebbero investito il denaro. Tali piani dovevano destinare una specifica quota della spesa nazionale a iniziative per il clima e il settore digitale. Tutto questo aiuterà l’Ue a raggiungere il suo obiettivo di neutralità climatica entro il 2050 e contribuirà alla transizione digitale dell’Europa, creando posti di lavoro e promuovendo la crescita economica.
A sostegno dei giovani europei
L’Ue sta lavorando per garantire che i giovani siano in possesso delle qualifiche e delle competenze necessarie per affrontare un mondo del lavoro in rapida evoluzione, in particolare quelle che consentiranno loro di prosperare nella transizione verde e digitale. La Commissione ha presentato iniziative mirate per sostenere gli Stati membri nella lotta alla disoccupazione e per aiutare i giovani che fanno il loro ingresso nel mercato del lavoro.
Attraverso l’iniziativa di sostegno all’occupazione giovanile il sistema di garanzia per i giovani è stato rafforzato ed è ora rivolto a un gruppo destinatario più ampio composto da giovani di età compresa tra 15 e 29 anni.
L’iniziativa inoltre rilancia gli apprendistati, anche attraverso il rinnovamento dell’alleanza europea per l’apprendistato, che ora è più vantaggiosa sia per i giovani sia per i datori di lavoro, e una serie di riforme destinate a rendere la formazione e l’istruzione professionale più moderne, interessanti e flessibili.
Una nuova iniziativa dell’Ue denominata Alma (Aim, Learn, Master, Achieve) aiuterà i giovani che non hanno un lavoro e non seguono alcun percorso scolastico o formativo a fare il loro ingresso nel mercato del lavoro. L’iniziativa prevede un sostegno per l’istruzione, la formazione professionale o l’occupazione nel paese di residenza abbinato alla possibilità di svolgere un tirocinio in un altro paese dell’Ue.
La Commissione sta inoltre lavorando per migliorare le condizioni delle persone con forme di occupazione atipiche (ad esempio il lavoro organizzato mediante piattaforme digitali), che sono sempre più diffuse tra i giovani.
L’obiettivo generale è fare in modo che i paesi dell’Ue investano almeno 22 miliardi di euro di fondi europei a favore di misure di sostegno all’occupazione giovanile tra il 2021 e il 2027. Ad esempio le risorse dell’Ue possono essere utilizzate per finanziare bonus per le piccole imprese che assumono apprendisti, sovvenzioni e prestiti di avviamento per aspiranti imprenditori e sessioni di formazione per aiutare i giovani ad acquisire nuove competenze necessarie sul mercato del lavoro.
In quest’ottica, il nuovo Fondo sociale europeo Plus sosterrà i cittadini, le regioni e i paesi dell’Ue che affrontano una serie di sfide come la completa ripresa dalla pandemia e il conseguimento degli obiettivi dell’Ue in materia di occupazione e clima.