Gian Piero Alloisio, storie di libertà al Teatro “Dino Crocco”
Per la festa della Liberazione
Sul palco Biondini e Marangolo
OVADA – Gian Piero Alloisio torna al teatro “Dino Crocco” di Ovada con “Signora Libertà”. Lo spettacolo andrà in scena mercoledì 24 aprile, dalle 21.00, nell’ambito delle celebrazioni per la “Festa della Liberazione”. «La libertà è donna. Anzi la immagino con una signora», spiega l’artista. Alloisio sarà in scena con il chitarrista Carlos Flaco Biondini. «La sua presenza sul palco con me – prosegue l’artista ovadese che negli anni passati ha utilizzato il teatro canzone per celebrare la Resistenza e la Liberazione – darà allo spettacolo un sound argentino diverso da ogni quanto abbiamo fatto in passato».
Ad arricchire di sonorità la scena contribuirà anche il sassofonista Antonio Marangolo. L’ingresso sarà gratuito.
Anima Definita
Alloisio da sempre racconta storie legate alla Resistenza. «Il primo filo conduttore dello spettacolo – racconta l’autore e musicista – narra la storia di due donne della Resistenza: Fidia Donato Lucarini e Ivana Comaschi Alloisio (madre dell’artista, ndr). Durante la serata trasmetteremo in video le loro storie e le loro esperienze con spezzoni inediti mai trasmessi prima». Una parte della nostra storia mai dimenticata e come ricorda il cantante uno dei momenti in cui un intento una volontà e un ideale comune si sono trasformati in una azione reale. «Continuare a trasmetterle, specie alle generazioni più giovani, è un antidoto contro il relativismo che stiamo vivendo». Il secondo filo di narrazione è un inno alle donne, soprattutto alle autrici degli anni ’30 e ’60 che con musica e parole sono state dirompenti aprendo la strada per il cantautorato contemporaneo da De Andrè a Gaber.
«Fra le autrici scelte ci sono Marguerite Monnot ed Edith Piaf con “Hymne à l’amour” e Violeta Parra con “Gracias a la vida”. Sono tre donne che mi hanno colpito per il loro modo dirompente di scrivere ma anche per la loro storia di vita. Edith Piaf andava a cantare per i francesi detenuti nei campi tedeschi». Riuscì a farne evadere alcuni diventando un emblema nella storia francese. «La canzone “Hymne à l’amour“ con la musica di Maguerite Monnot mi ha stregato per la sua forza e la sua intensità dove i sentimenti esplodono con una forza che ti colpisce al cuore come la frase “per amore si può anche morire». Violeta Parra è l’autrice che collaborò per i brani più famosi degli Inti Illimani.
Vecchi ruderi
Alloisio fa notare il diverso approccio al processo artistico delle donne rispetto agli uomini. «I musicisti scrivono di più per immagini, le donne invece entrano più approfonditamente nel tema dei sentimenti».
Il chitarrista ovadese torna a collaborare con il musicista sudamericano a tanti anni da un tour vissuto al fianco di Francesco Guccini che fece epoca. «Siamo vecchi ruderi; i sopravvissuti di un’epoca d’oro – scherza Alloisio – Abbiamo mantenuto la voglia di suonare, divertendoci a improvvisare e a imparare l’uno dall’altro. Inoltre mi colpiscono gli intrecci della vita. Mia sorella Roberta che è andata a Buenos Aires e Flaco che dall’Argentina ora vive in Italia». Per ricordare l’artista scomparsa qualche anno fa sarà eseguita la milonga “Mi no veuggio ese mi”, dedicata al tema della violenza di genere. Flaco farà un omaggio ad Astor Piazzolla e Jorge Luis Borges con “Jacinto Chiclana”, brano contenuto nell’ultimo album di Guccini “Canzoni da osteria”.