Frontiere e sicurezza in Europa: che cosa fa l’Ue
Quelli che riguardano i Medio Oriente sono temi tragici: scopriamo cosa succede 'a casa nostra'
Quello che riguarda le frontiere e la sicurezza è un argomento delicato ma quanto mai d’attualità a causa dei tragici avvenimenti in Medioriente: per questo il focus di Osservatorio Europa, la rubrica de Il Piccolo che approfondisce i temi e le curiosità sull’Ue, si sposta sulle frontiere e la sicurezza nell’Unione Europea.
Frontiere e sicurezza in Unione Europea
L’Ue offre ai suoi cittadini uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia senza frontiere interne. L’obiettivo generale di un’Unione della sicurezza è rendere questo spazio più sicuro. L’Unione e gli Stati membri collaborano nella lotta contro il terrorismo e la radicalizzazione violenta, le forme gravi di criminalità organizzata e la criminalità informatica.
L’Ue concentra i suoi interventi sul sostegno fornito agli Stati membri attraverso:
- lo scambio di informazioni tra le autorità di contrasto, i servizi doganali e le guardie di frontiera nazionali;
- la cooperazione operativa, con il sostegno delle agenzie dell’UE;
- la formazione, lo scambio di buone pratiche, i finanziamenti, la ricerca e l’innovazione.
Attraverso l’Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione nell’attività di contrasto (Europol), gli Stati membri partecipano congiuntamente alle indagini sulle forme gravi di criminalità organizzata. La Commissione si sta inoltre adoperando per garantire che i diversi sistemi informativi dell’UE per la sicurezza e la gestione delle frontiere e della migrazione siano ‘interoperabili’, ovvero capaci di dialogare tra loro.
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Il terrorismo
L’Ue ha aggiornato e rafforzato le proprie normative, armonizzando la definizione di reati di terrorismo e criminalizzando gli spostamenti, l’addestramento e il finanziamento dei terroristi. Con il sostegno del Centro di eccellenza della rete per la sensibilizzazione alla radicalizzazione l’UE sta intensificando i suoi sforzi per prevenire la radicalizzazione e affrontare la sfida rappresentata dai combattenti terroristi che rientrano in patria.
Grazie all’accordo di Schengen in molti paesi sono stati progressivamente aboliti i controlli alle frontiere interne dell’UE. Negli ultimi anni la crisi migratoria e il mutevole panorama della sicurezza hanno dimostrato che lo spazio Schengen necessita di frontiere esterne solide.
Nel 2017 l’Ue ha adottato nuove norme per le frontiere esterne dello spazio Schengen nell’intento di rafforzare i controlli effettuati su tutti i cittadini, compresi i cittadini europei, nelle banche dati pertinenti, al fine di assicurare che tali persone non rappresentino una minaccia per l’ordine pubblico o la sicurezza interna.