Casello A26 e bretella: anche Acqui e Ovada nel tavolo tecnico
Il sindaco Rapetti: "La bretella dovrà avere una percorrenza il più agevole possibile. E per il casello vorremmo anche il nome di Acqui"
ACQUI TERME – I Comuni di Acqui Terme e Ovada faranno parte del tavolo tecnico provinciale per la progettazione del nuovo casello di Predosa sulla A26 e della relativa bretella.
Nella giornata di ieri (martedì 16) sull’albo pretorio della Provincia è stato pubblicato il decreto approvato dal presidente Bussalino. Acqui e Ovada, perciò, si uniscono a Provincia, Comune di Predosa e a Fondazione Slala per discutere e proporre le soluzioni più idonee alla realizzazione, in particolare, del tracciato stradale che dovrà collegare il casello di Predosa – che, presumibilmente, sorgerà nell’area industriale alle porte del paese – con il territorio dell’Acquese.
“Un’opportunità di sviluppo”
«Si tratta senza dubbio di un momento importante per la nostra città», sottolinea il sindaco di Acqui Danilo Rapetti, «intanto perché questo atto segna un bel passo avanti per quella che sarà l’effettiva costruzione del casello, e poi perché il collegamento viario tra Predosa e l’allaccio di Strevi rappresenta per tutto l’Acquese una grandissima opportunità di sviluppo».
Il tavolo tecnico “a più voci” servirà, quindi, a definire le linee guida programmatiche in vista dell’effettiva progettazione della bretella, fase procedurale per cui la Regione ha già messo a disposizione oltre 400mila euro.
«Ciò che vorremmo cercare di evitare – aggiunge Rapetti – è una sorta di ripetizione di quella che oggi è la variante di Strevi, una strada con troppe curve e dove non è possibile sorpassare. Con il collegamento alla rete autostradale è chiaro che Acqui e i comuni del territorio avranno bisogno di una strada che possa garantire una percorrenza il più possibile agevole. Un’arteria, insomma, che possa essere percorsa con rapidità, sia dall’Acquese verso il casello che viceversa».
“Vorremmo si chiamasse Predosa-Acqui”
A proposito del casello, l’amministrazione termale considera tale infrastruttura un autentico volano per nuovi e più floridi orizzonti a beneficio dell’economia e del turismo locali. «È anche per questi motivi che, quando sarà il momento e nelle sedi opportune, chiederemo che il casello venga nominato come ‘Predosa-Acqui’. D’altronde – conclude il sindaco di Acqui – non sarebbe certo il primo caso di eventuale binomio. Ne è un esempio il casello Fidenza-Salsomaggiore Terme sull’autostrada A1».