Terme al via: “Pronti a partire. Prenotazioni secondo previsioni”
Lunedì 15 ricomincia la stagione termale: si andrà avanti fino al 30 giugno, poi pausa di un mese. "La fangoterapia rimane il trattamento più richiesto"
ACQUI TERME – Finalmente ci siamo. Lunedì 15 con la riapertura dello stabilimento di via XX settembre (ri)comincia la stagione termale.
Gli impianti del Grand Hotel, chiuso dal 2021, resteranno attivi fino a domenica 30 giugno, poi pausa estiva dal 1° luglio al 3 agosto. Dopodiché si andrà avanti (salvo proroghe) fino al 16 novembre, ultimo giorno prima della chiusura invernale.
“Il picco da fine estate in avanti”
«Prenotazioni? Per ora siamo in linea con quelle dell’anno scorso, ma è dopo lo stop estivo che ci aspettiamo il picco più significativo. D’altronde, i fanghi a 47° sono più richiesti da settembre in poi», spiega Giuseppe Greco, direttore generale di Terme di Acqui Spa.
Impianti e macchinari sono ‘ok’ e tutte le prestazioni (facendo i debiti scongiuri) verranno garantite a pieno regime. Inalazioni, insufflazioni, piscine vascolari, ventilazione polmonare, ciclo di cure per la sordità rinogena e, ovviamente, la fangoterapia, la più richiesta tra il pacchetto di servizi offerto al ‘Nuove Terme’. «In quali termini? Direi grossomodo nell’ordine del 50%. Parliamo di trattamenti adatti alla cura di artrosi, malattie osteoarticolari, ritenzione idrica, ecc. È normale, quindi, che siano richiesti in particolare da persone di una certa età. Ma ciò non significa che non ne abbiano necessità anche donne e uomini più giovani», afferma Greco.
Proprio per quanto riguarda i fanghi nelle ultime settimane l’azienda ha avviato una sorta di sensibilizzazione tra i medici di famiglia del territorio. «Questo tipo di terapia, infatti, nella medicina di base per un certo tipo di patologie effettivamente non è presa abbastanza in considerazione».
“Sì, anche da Sud e isole”
Tra coloro che a partire dalla prossima settimana giungeranno ad Acqui Terme per sottoporsi ai cicli di cure alcuni arriveranno anche da parecchio lontano. «Anche da Sicilia e Sardegna? Sì, posso confermare che abbiamo diverse prenotazioni dalle isole e dal Sud. Almeno per ora, tuttavia, parliamo di casi abbastanza limitati. Di sicuro registriamo prenotazioni da varie regioni d’Italia, non soltanto da aree geografiche limitrofe alla nostra provincia».