Alessandria, sciopero generale: «Basta morti sul lavoro»
Cgil e Uil in prima linea. Corteo da piazza del Tricolore a piazzetta della Lega
ALESSANDRIA – Questa mattina, giovedì 11 aprile, si è svolto lo sciopero generale indetto da Cgil e Uil. Ad incrociare le braccia, per 4 ore, i lavoratori dei settori privati, mentre per 8 ore si sono fermati edili e metalmeccanici. «Adesso basta, basta morti sul lavoro» lo slogan di una protesta molto partecipata.
La manifestazione territoriale Alessandria-Asti è partita alle 9.30 dal monumento ai caduti in piazza del Tricolore, per poi attraversare le vie del centro cittadino e concludersi in piazzetta della Lega, dove sono andati in scena i vari interventi.
Gli obiettivi
Obiettivi e ragioni dello sciopero hanno riguardato temi importanti: sicurezza sul lavoro, giusta riforma fiscale e nuovo modello sociale e di impresa. In un contesto particolare, a pochi giorni dalla strage di Suviana, i significati sono stati ancora più particolari.
«Quando è stato indetto lo sciopero – il commento di Franco Armosino, segretario generale Cgil – non potevamo sapere che si sarebbe verificata un’altra tragedia come quella avvenuta nel Bolognese, ma in Italia si muore sul lavoro tutti i giorni. Dall’inizio dell’anno hanno già perso la vita 350 persone».
Numeri sconcertanti
I numeri, quindi sono sconcertanti. «Purtroppo è così – evidenzia Claudio Bonzani, segretario generale Uil – e il tema sicurezza è senza dubbio centrale nell’ambito della manifestazione organizzata oggi ad Alessandria. Chiediamo, però, che il valore del lavoro torni ad essere centrale nelle politiche economiche e sociali del Governo, a partire dal rinnovo dei contratti nazionali. Serve una legge sulla rappresentanza, che promuova una qualità dell’occupazione stabile e non precaria».
Vicini ai lavoratori
In corso Roma, durante il corteo, abbiamo intervistato anche Domenico Ravetti, consigliere regionale del Pd. «Doveroso esserci e partecipare, bisogna essere vicini ai lavoratori in un momento storico che è molto particolare e che è caratterizzato da numeri inaccettabili. Alessandria ha dato una grande risposta, credo che attraverso manifestazioni di questo genere la città stessa possa diventare ancora più bella. É una questione di sensibilità, prima di tutto».