La donzelletta vien dalla campagna
I limiti delle piattaforme di AI Generativa e il loro supporto ai processi creativi
Qualche qualche giorno fa ho chiesto a ChatGPT di tradurre in inglese il celebre verso del Sabato del villaggio “La donzelletta vien dalla campagna in sul calar del sole”. Il risultato è stato impeccabile e recitava così: “The maiden comes from the countryside, in the fading of the sun”.
Nondimeno credo di avere avvertito in quel momento qualche movimento contrariato proveniente dal cenotafio del grande Poeta, nel Parco Vergiliano di Napoli.
Intelligenza Artificiale e creatività
I chatbot basati sull’Intelligenza Artificiale Generativa non sono solo molto utili per avere una prima traduzione, di un testo o di un audio, ma compongono in terzine dantesche, metri giambici e se la cavano persino bene nei versi in romanesco di Gioacchino Belli o in quelli in milanese di Carlo Porta: ciò che ad oggi manca – per fortuna, forse – è la dimensione lirica, il senso dell’umorismo, il gusto del paradosso. Proprio per questo, competenze letterarie sono al momento cercate da queste aziende che ambiscono a riorganizzare la nostra conoscenza e le soluzioni per creare immagini e video già oggi, anziché sostituirla, possono contribuire allo sviluppo della creatività umana.
Una agenzia di pubblicitari del capoluogo lombardo mi ha confessato che quando viene chiesto loro da un cliente un nuovo slogan, si fanno inviare tutte le campagne pubblicitarie con i relativi materiali creativi per darli in pasto a ChatGPT e così farsi suggerire spunti da cui partire.
La consapevolezza dei limiti delle piattaforme di AI Generativa deve però essere sottolineata così da non correre quel rischio per il quale, se fosse nato ai tempi di oggi, Giacomo Leopardi avrebbe scritto, al posto dell’Infinito, “I [love] Recanati”.