Cerot Marello, la benemerenza civica tributo di tutta la città
Grande giocatore di tamburello e catalizzatore
Campione d'Italia nel 1979
OVADA – Secondo gli appassionati intenditori il palmares di Aldo Marello sarebbe stato più ampio se si fosse concentrato esclusivamente sul gioco. Ma Cerot si è sempre fatto accompagnare dalla sua voglia di stare assieme alla gente, bere un bicchiere di vino, divertirsi e condividere momenti con le persone che conosceva grazie alla sua bravura nel tamburello.
Anche la sua umanità lo ha portato a ricevere la “Benemerenza civica”, riconoscimento ufficializzato venerdì scorso con il via libera ottenuto all’unanimità in consiglio comunale. «Ha promosso l’immagine della città – ha spiegato Roberta Pareto, assessore alla Cultura, introducendo il provvedimento – con la sua militanza nella squadra del CRO Ovada che nel 1979 vinse il campionato con uno storico scudetto».
Epoca mitica
Cerot rimase a Ovada tra il 1976 e il 1981, anni in cui la società produsse uno sforzo importante per ottenere il massimo risultato. In campo era un trascinatore, fuori sapeva catalizzare l’attenzione delle persone con racconti divertenti e la capacità di stare in compagnia. Diversi gli aneddoti che lo riguardano: tra questi una partita giocata con i mocassini dopo aver dimenticato le scarpe da gioco e aver abbandonato quelle prestate da un compagno perché troppo strette, la sua leggendaria capacità di fermarsi al termine delle gare, fare tardi mettendo in evidenza una resistenza superiore al normale. «Devo dire – ha sempre raccontato lo stesso Marello – che mi sono trovato bene in molte delle squadra in cui ho giocato. Ma il rapporto che ho avuto con gli appassionati di Ovada non l’ho avuto da nessun’altra parte».
Marello vinse il campionato del 1979 giocando con Franco Capusso, Giuseppe Bonanate, Piero Chiesa, Ettore Scattolini, Enrico Arata. Già in quel periodo il Piemonte soffriva il predominio nella disciplina dei giocatori in arrivo da Lombardia e soprattutto Veneto. All’ottenimento della vittoria, la celebrazione andò in scena allo Sferisterio vero teatro della marcia trionfale di quell’anno: la banda Rebora accompagnò l’arrivo dei giocatori. La vittoria compensò i tentativi degli anni precedenti rivelatisi infruttuosi con qualche cocente delusione.
La cerimonia di conferimento del riconoscimento è già prevista per il mese di maggio. Sarà l’occasione per una rimpatriata. D’altronde, già negli anni scorsi, Cerot è tornato con frequenza in città anche in occasione delle edizioni della “Dodici ore” benefica che hanno visto ritrovarsi tanti protagonisti di quell’epoca così brillante.