Alessandria, Binotto: “Se pensiamo che certe frasi non sono vere, dimostriamolo sul campo”
"Abbiamo responsabilità, ma questo gruppo non ha mollato un attimo". Ancora fuori Samele, Foresta, Doudou e Parrinello
ALESSANDRIA – Il derby con la Pro Vercelli, domani alle 20.45, come ultimissima spiaggia, se ancora ne esiste una per l’Alessandria.
Il derby 48 ore dopo le dichiarazioni del vicepresidente William Rubba, che non è stato tenero sulla squadra, a cui sono ‘arrivate’ sulle spalle responsabilità grandi per l’epilogo di questa stagione.
Il derby che è la prima volta di Jonathan Binotto come prima allenatore. “Se la classifica è così spietata e dura nessuno si deve chiamare a lato, tutti abbiamo colpe. Come hanno reagito i giocatori alle parole che arrivano da un rappresentante della società? Sicuramente non sono contenti, ma c’è un solo luogo per dimostrare che non ci appartengono, che non siamo così. Ed è il campo, quel rettangolo è l’unico sul quale replicare“.
Le indicazioni della società, nella prima conferenza stampa dell’ex vice, promosso primo, sono di parlare solo della gara con la Pro, evitando di tornare sull’argomento ‘caldo’ delle ultime ore, ma è inevitabile che l’attenzione si sposti sulle reazioni di quelli indicati come i principali imputati.
“Non possiamo, né dobbiamo nasconderci e dobbiamo farlo, prima di tutto, per noi stessi. Perché se ognuno fa qualcosa per sé ne beneficiano compagni, gioco, squadra, tifosi”.
Che la situazione sia più che compromessa lo sa anche Binotto. “Però io devo dire che mai questo gruppo, in nessun allenamento, ha mollato, si è risparmiato, ha vivacchiato. Al contrario: nessuno tira indietro la gamba, nessuno he rinunciato a lottare. Chiaro che il mio compito è, anche, quello di ‘schermare’ l’ambiente, perché ne sono successo davvero tante in questi mesi”.
“Ciancio? Ci siamo parlati”
L’assenza di Ciancio nell’undici titolare con la Triestina è scelta tecnica o c’è, di nuovo, dell’altro? “Una scelta che ho fatto, nel mio ruolo, ma che, prima, ho spiegato a Simone, che è una figura di riferimento per questa squadra. Gli ho detto che nelle ultime gare lo avevo visto un po’ giù, ed è comprensibile perché la situazione dell’Alessandria, se è pesante per tutti, per lui lo è ancora di più“.
Per questo, dunque, è partito dalla panchina utilizzato solo negli ultimi dieci minuti. “Ha capito, in panchina ha dato una grossa mano, ha partecipato, ha aiutato i compagni e quando l’ho inserito, è entrato con la testa giusta. Quella che ci serve dal nostro capitano, che noi vogliamo così contro la Pro Vercelli”.
Dunque Ciancio disponibile, come anche Gazoul, che rientra dalla squalifica. Ancora fuori Samele, per il terzo turno, “la società ha fatto ricorso per uno sconto, ma è stato respinto”. Sempre fuori Foresta, ormai lungodegente, “l’infiammazione al ginocchio sembra essere migliorata, ma è ancora da valutare”. E fuori, come già contro Giana e Triestina, Doudou e Parrinello, tutti e due per problemi muscolari “non gravi però”.
Perché non ha funzionato
Da chi ha vissuto le due fasi di Marco Banchini in panchina una spiegazione sul perché il secondo atto è fallito. “Quando siamo arrivati la prima volta, ci ha aiutati anche il rinvio della gara con l’Atalanta U23, perché abbiamo potuto lavorare due settimane dopo Mantova. ,
E dopo? “Non basta tornare per riportare tutto come prima. C’erano anche problemi ‘numerici’ di giocatori e non ha funzionato, perché poi la classifica fotografa la situazione reale. Perché sono rimasto? Perché me lo ha chiesto la società e ho ritenuto giusto non lasciare questo gruppo di persone vere, e non è stato certo per fare le scarpe a Banchini. La realtà è che, via il mister e altri due collaboratori, adesso siamo tre in meno“