A Casale (San Germano) in arrivo una maxi-area logistica?
La maggioranza stima addirittura 1.000 posti di lavoro sul territorio, le minoranze ridimensionano i numeri e predicano cautela
CASALE – Sorgerà a Casale, in frazione San Germano, un nuovo polo logistico da circa 400mila metri quadrati, 40 ettari (50-60 campi da calcio)? Questo lo scenario dietro la modifica al piano regolatore approvata ieri sera in consiglio comunale a Casale, al termine di una lunga discussione.
«Il primo passo di un percorso lungo, che comprenderà altri passaggi anche in consiglio comunale» ha spiegato l’assessore Vito De Luca con grafici e numeri. Dietro la richiesta c’è una società milanese, la Crosslog, che si occupa sostanzialmente dell’attività di intermediazione tra i proprietari dei terreni agricoli (che sarebbero supervalutati fino a 5/6 volte il loro valore, con l’impegno, qui l’intervento del Comune, di mutarne la destinazione da agricola a industriale) e l’azienda, al momento ancora non nota, che si insedierebbe dove adesso ci sono i campi, nell’area tra strada Bassotti-Lumella e il canale Lanza.
De Luca e gli altri esponenti della giunta e della maggioranza sono ottimisti. Più cauti invece gli esponenti della minoranza: «Un migliaio di posti di lavoro» sono quelli paventati dall’esecutivo di Palazzo San Giorgio che auspicano al termine del percorso, di 3 anni abbondanti dicono le stime più ottimistiche, ricadute positive a cascata sulla frazione e su tutta la città.
L’invito alla cautela delle minoranze
«Al momento non sappiamo chi si insedierà, l’iniziativa non è partita dal Comune, ma da questa società» ha commentato il civico, e sangermanese, Giorgio Demezzi, ponendo l’attenzione anche sulle ingenti opere accessorie, necessarie per una rete viaria adeguata a un sito dove transiterebbero mezzi pesanti. «San Germano subirà in ogni caso una trasformazione, si informi la popolazione!».
Anche dai banchi del Pd si è richiamato all’attenzione: «Dobbiamo capire chi è l’investitore, il privato realizza il proprio sviluppo, non quello della città» ha spiegato Roberto Milano.
«Parliamo di 70-100 milioni di investimento, non è una boutade elettorale» ha proseguito il leghista Tiziano Allera. Di «annuncite» ha parlato il dem Fabio Lavagno, sottolineando come la zona, dove aumenteranno traffico e sedimi stradali, al momento non sia infrastrutturata: «Non un milione ma mille posti di lavoro. O l’iter è lungo oppure facciamo sognare le persone. Se volete fare l’annuncio elettorale fatelo, ma le ricadute occupazionali non saranno queste nel lungo periodo». Sulla stessa lunghezza d’onda il capogruppo Luca Gioanola, che ha ridimensionato i numeri citando studi e il caso di Castel San Giovanni, con progressivo avvicendamento tra uomo e macchina: «Ho sentito promesse un po’ facilone, vorrei riportare tutti con i piedi per terra, di 1.000 posti gli studi dicono che ne rimarranno 40».
«Viottoli di campagna che diventeranno una tangenziale, ma siamo sicuri di sapere cosa vuole San Germano? Chi amministra vada con i piedi di piombo» ha proseguito l’indipendente Ettore Bellingeri.
«Rischio calcolato»
È presto per poter prevedere come evolverà la vicenda, ma De Luca, rinnovando il suo ottimismo, ha definito l’operazione «Un rischio calcolato, quando passa il treno dobbiamo essere abbastanza dinamici da provare a salirci».
In chiusura, prima del voto (astenuti Pd e Ritrovare Casale, a favore tutte le forze di maggioranza e Bellingeri), anche una spigolatura sul metodo. Le minoranze hanno stigmatizzato come, già prima dell’inizio della seduta e della trattazione della variazione, il Comune avesse indetto per l’indomani (oggi) una conferenza stampa per annunciare la novità, dando per scontata (la pur praticamente certa) approvazione del punto. «Ma domani (oggi) non dite 1.000 posti di lavoro, non è responsabile» ha invitato Gioanola. «Siamo di nuovo all’annuncite, che comunque evidentemente paga – ha rilanciato Demezzi – Per vedere i risultati ci vorrà del tempo».
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