Dall’esperienza nel mondo del welfare professionale e della sanità complementare, il manager alessandrino Yurj Selvaggio sta mettendo a punto un nuovo progetto, dedicato alle piccole e medie imprese che vogliano estendere i propri business all’estero, in particolare in alcuni Paesi extra europei una volta chiamati ‘emergenti’, ma che oggi rappresentano dei grandi mercati dalle immense potenzialità di espansione, perché ancora poco esplorati.
A spiegare questa nuova opportunità è lo stesso Selvaggio: “Con un gruppo di programmatori e imprenditori del territorio Alessandrino e Milanese, stiamo strutturando una piattaforma per immettere sul mercato una criptovaluta che verrà successivamente listata in tutti i principali sistemi di Exchange mondiale. Si chiamerà BRICS Gold, per richiamare la finalità principale del progetto”, continua Yurj Selvaggio, conosciuto ad Alessandria per la sua società di servizi in campo assistenziale e alla persona. BRICS è proprio la sigla che contraddistingue il raggruppamento di Paesi non europei: Brasile, Russia, India, Cina, con l’aggiunta negli anni di Sud Africa, Egitto, Etiopia, Iran ed Emirati Arabi Uniti (nel 2024).
Perché una criptovaluta
“La risposta è semplice: vogliamo ideare un sistema di pagamento internazionale, sicuro e garantito per facilitare il commercio con questi Paesi: ad oggi insistono molte restrizioni e vendere ai cittadini di quei Paesi è complicato. O bisogna necessariamente passare attraverso altre forme di interscambio. Con BRICS Gold la compravendita sarà diretta e l’invio di denaro immediato”.
Il pensiero va subito al distretto del lusso e del gioiello valenzano, ma anche a quello vicentino. Nelle prossime settimane verranno messi a punto tutti i sistemi e le certificazioni necessarie per operare in tutta trasparenza: “Il territorio alessandrino esporta per un controvalore totale di sette miliardi di euro – spiega Selvaggio – con una criptovaluta si possono ampliare ancora di più i mercati, soprattutto le attività legate all’oro, per vendere direttamente ad acquirenti in tutto il Mondo e in special modo a chi non potrebbe effettuare un bonifico diretto. Oggi un cittadino cinese non potrebbe farsi spedire a casa un gioiello di Valenza”.
La sicurezza, prima di tutto
Attorno alle criptovalute c’è ancora un po’ di diffidenza, proprio perché non si sa chi ci sia dietro. “Il gruppo di cui faccio parte (lombardo-piemontese) è in attesa delle necessarie certificazioni per operare al meglio. Ci differenziamo dal fatto che siamo persone in carne e ossa con cui parlare e chiedere informazioni. Prossimamente verranno aperte filiali operative – una a Valenza – per avere un vero e proprio punto di riferimento”.
Insomma, solo la valuta è virtuale, mentre gli operatori saranno reali e contattabili senza problemi.
A maggio ci sarà il ‘lancio’ ufficiale per la prima criptovaluta dedicata alle imprese del territorio, perché bisogna pensare globalmente, ma agire localmente.