Spaccio sul Termo, raccolta firme dei cittadini allarmati
Inviato a Prefettura e Questura
Situazione ad alta tensione
OVADA – Qualcosa non va sulla strada del Termo che da Costa porta al confine con la Liguria. Strani movimenti notturni. Situazioni che incutono timore nei residenti. A chiarirne i contorni è la raccolta firme promossa nell’area e consegnata qualche giorno fa a Prefettura e Questura di Alessandria, al Comando provinciale dei Carabinieri, alla stazione di Ovada. Il documento è anche nelle mani del sindaco di Ovada.
«Da mesi – si legge – alcuni tratti della strada del Termo che collega Ovada con Rossiglione vedono la presenza ricorrente in diverse ore del giorno e della notte di individui che singolarmente, o in gruppo, tengono atteggiamenti che inducono a pensare che nel territorio indicato si svolga attività di spaccio».
Quanto affermato è accompagnato da oltre cento firme raccolte nell’area che si sviluppa tra la Requaglia e le cascine sovrastanti.
Indagini in corso
Diversi gli episodi segnalati sul Termo dai residenti e riferiti a quanto accaduto negli ultimi mesi. Dai singoli racconti emerge uno scenario di diffusa inquietudine alimentata anche da alcune intimidazioni poste in essere dai protagonisti di quest’attività. La strada del Termo sembra particolarmente adatta per le sue caratteristiche: sei chilometri di curve anguste che rappresentano un vantaggio per chi si deve allontanare, boschi e punti oscuri nei quali dileguarsi, oppure potersi scambiare quanto pattuito lontani da occhi indiscreti. «Sono indubbiamente – spiega il sindaco Paolo Lantero – zone difficili da tenere sotto controllo. Sappiamo che è in corso un’attività da parte delle Forze dell’Ordine. Siamo fiduciosi sul fatto che si possa arrivare alla conclusione positiva con l’eliminazione del fenomeno».
I cittadini stessi riconoscono gli sforzi messi in atto nell’ultimo periodo. «Nonostante i passaggi ripetuti quotidianamente di pattuglie dei Carabinieri non si è per ora notato alcun cambiamento». Non si è rivelato un deterrente nemmeno il recente aumento del traffico veicolare registrato nei pochi giorni di chiusura sulla strada del Turchino. Ad alimentare nuovi timori è stata la constatazione di come molti dei protagonisti di queste attività sospetti porti con se armi, in particolare da taglio. «Gli stessi non di rado hanno mantenuto comportamenti minacciosi e sono stati notati in possesso di roncole».
Le armi potrebbero essere legate anche alla necessità dei presunti spacciatori di farsi strada nel bosco, talvolta nella vegetazione fitta. Ma è possibile che siano anche un segnale da inviare ai possibili compratori, in arrivo non solo da aree limitrofe, in caso di questioni sul pagamento della merce oggetto di scambio. Peraltro ad oggi non ci sarebbe evidenza della presenza di armi da fuoco.
L’attività rilevata di recente è comune a molte altre aree del nord Italia. Le modalità non sono dissimili da quanto avvenuto in altri territorio. Lo spaccio si è progressivamente spostato dal centro delle città alle aree periferiche. Un cambiamento che lo ha reso più difficile da contrastare ed estirpare. L’area del Termo rappresenta al tempo stesso anche un’ottima via di fuga. Ne furono testimoni proprio i residenti di frazione Costa qualche anno fa in occasione di un’ondata di furti nelle abitazione andata avanti per qualche tempo.
Situazione delicata
Nei giorni scorsi si è svolto un vertice provinciale sulla sicurezza pubblica in cui si è parlato di cosa succede anche in altre aree simili al Termo. Possibile che da quanto determinato in quella sede derivino le prossime iniziative delle Forze dell’Ordine. La pazienza in questi casi è d’obbligo se si vuole puntare ad ottenere un risultato che non sia solo temporaneo.
Nel frattempo prosegue l’attività di monitoraggio e indagine, sottoposta a segreto istruttorio, messa in atto dai Carabinieri della stazione di Ovada di concerto con la Compagnia di Acqui Terme. L’invito dei firmatari è quelli di prendere «opportuni provvedimenti» a tutela, non solo di chi abita nelle tante cascine distribuite tra Requagliolo, Santa Lucia e sommità del Termo, ma anche per restituire a tutta la cittadinanza la disponibilità di una porzione di territorio da sempre molto apprezzata da camminatori e appassionati dell’attività all’aria aperta. Senza creare allarmismi ad oggi forse è meglio scegliere per le proprie escursioni altri punti del nostro territorio.