Italiani all’estero: come votare alle elezioni europee
Curiosità e procedure dietro a un diritto sancito dalla Costituzione
Dal 6 al 9 giugno in tutti gli Stati membri dell’Unione Europea si voterà per rinnovare il Parlamento Europeo: in particolare, in Italia, si voterà sabato 8 e domenica 9 giugno. Osservatorio Europa approfondisce allora il modo in cui anche gli italiani all’estero, per le elezioni europee 2024, avranno diritto di esprime il proprio voto per eleggere i propri rappresentanti all’Ue, come stabilito dall’articolo 48 della Costituzione.
Italiani all’estero al voto
Per cominciare è necessaria un’introduzione di tipo storiografica: gli italiani residenti all’estero hanno sempre avuto il diritto di voto in tutte le elezioni e referendum organizzati in Italia.
Per poter esercitare il voto, gli emigrati italiani devono registrare la propria residenza all’estero presso il consolato di competenza ed essere iscritti nell’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (AIRE, nato nel 1988). Fino al 2001 era anche necessario tornare fisicamente nel comune italiano nelle cui liste elettorali gli italiani residenti all’estero risultavano iscritti.
L’unica eccezione a questa regola era rappresentata proprio dalle elezioni del Parlamento Europeo, per cui gli elettori italiani residenti in un altro degli Stati membri dell’Unione Europea potevano e possono tuttora esprimere il proprio voto nel seggio speciale allestito dal consolato italiano più vicino.
A partire già dalla prima tornata elettorale diretta per il Parlamento Europeo, nel 1979, i cittadini italiani all’estero possono votare tramite tre diverse modalità:
- scegliendo di votare la scheda nazionale del paese estero in cui si trovano (in tal caso devono formalizzare la richiesta e vengono inclusi nell’elenco del comune estero di residenza); oppure
- recandosi in Italia; oppure
- recandosi presso il consolato italiano di competenza: in questo caso viene consegnata all’elettore la scheda di una delle cinque circoscrizioni italiane per il Parlamento europeo.
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La procedura
Per essere ammessi al voto bisogna inviare una richiesta al sindaco del Comune di iscrizione nelle liste elettorali entro il 21 marzo, redatta utilizzando un preciso modello.
La richiesta deve riportare l’indicazione specifica dei motivi, di studio o lavoro, per i quali il connazionale si trova nel territorio della circoscrizione consolare e deve essere corredata dall’attestazione del datore di lavoro/dell’istituto o ente presso cui svolge la sua attività di studio oppure da una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.