“Nuovo Pai, la Regione chiarisca. O dovremo investire altrove”
Lettera degli imprenditori Radice Fossati (Alessandria 2000 Srl), Mantero (Sogegross Spa) e Gandolfo (Codelfa Spa) a Regione, Comune e associazioni: "I provvedimenti dell'Amministrazione impediscono/bloccano ogni attività edilizia"
ALESSANDRIA – Il nuovo Pai blocca davvero gran parte dei progetti edili inerenti il territorio comunale? A tal proposito, il conte Federico Radice Fossati (Alessandria 2000 Srl), Antonio Mantero (Sogegross Spa) e Alessandro Gandolfo (Codelfa Spa) hanno inviato una lettera all’assessore regionale Marco Gabusi.
Che, per conoscenza, è stata recapitata questo pomeriggio anche al sindaco Giorgio Abonante, agli assessori, al presidente del Consiglio Giovanni Barosini e a tutti i consiglieri. Riuniti oggi per una seduta del Consiglio a Palazzo Rosso. Oltre che ai presidenti degli Ordini degli Architetti, degli Ingegneri e dei Geometri della provincia e al presidente dell’Ance.
“Pai, chiediamo un incontro”
“Gli adottati provvedimenti di sospensione e/o di annullamento dei titoli edilizi – scrivono – di fatto impediscono/bloccano ogni attività edilizia. Avendo il dirigente comunale ritenuto le norme del Decreto n. 121/2022 immediatamente precettive. Ovvero norme aventi natura di salvaguardia prevalente sul vigente Prgc pur in assenza, invero, di previsione nello stesso Pai che le qualifichi”.
“Ciò stante – proseguono gli imprenditori che hanno interessi sul territorio – si reputa necessario un intervento o una disposizione integrativa da parte della Regione Piemonte. Ente sovraordinato nelle modifiche e/o nelle approvazioni degli strumenti urbanistici. Che sia a chiarimento della disciplina vigente in materia di attività edilizia, a torto ritenuta dal Comune di Alessandria non più applicabile nelle more della eventuale adozione da parte del Consiglio e approvazione della Regione delle variazioni al Prgc”.
Secondo i firmatari della lettera, “superfluo appare osservare come notevoli ed ingenti siano i danni arrecati alle persone giuridiche di cui trattasi. Conseguenti alla errata applicazione da parte del Comune del quadro normativo di riferimento. E considerato come l’imprenditore/investitore, in vista del rilascio del titolo edilizio, assuma ingenti spese/costi. Questi, per acquisire aree, per opere di urbanizzazione, per costi di costruzione, per contratti di appalto, per rapporti di lavoro… E così costringendole, loro malgrado, ad allontanarsi dal territorio del Comune di Alessandria, dove si impedisce l’iniziativa economica e il razionale ‘sfruttamento del suolo’ mediante ‘equi rapporti sociali'”.
Per questo, concludono, “si chiede con cortese urgenza un incontro tecnico/amministrativo presso codesto Ente (Regione Piemonte, ndr). A cui Voglia presenziare il Comune di Alessandria (a ciò richiesto anche dagli Ordini professionali e dalle Associazioni di Categoria). E, se gradita, anche alla presenza dei rispettivi consulenti tecnici. Finalizzato all’interpretazione ovvero all’attribuzione del significato normativo e/o alla soluzione che codesta Regione al riguardo intenda adottare per prevenire e/o evitare conflitti”.