EcoSentieri, la tenuta di Gavi condivisa con l’artista
La ventiseiesima puntata della serie dedicata a Umberto Eco e realizzata da Brunello Vescovi
La speciale atmosfera della Tenuta Cheirasca, a Gavi, potrebbe essere stata fra i motivi ispiratori di Umberto Eco per “Il nome della rosa”.
Così sostiene qualcuno. La villa era appartenuta alla famiglia genovese Romanengo, poi l’aveva acquistata un altro genovese, l’artista Eugenio Carmi. Ma prima era stata di proprietà ecclesiastica e nella parte alta c’era tutta una serie di cellette per seminaristi. Eco aveva conosciuto Carmi quand’era alla Rai e ne era diventato amico: alla Cheirasca aveva trascorso con la famiglia un periodo di vacanze estive.
Di qui l’ipotesi che possa essere stata per lui motivo di ispirazione. Negli Anni 70 il luogo era ritrovo di artisti e intellettuali come il critico d’arte Gillo Dorfles e l’architetto Konrad Wachsmann. Nel 1966 Carmi illustrò due favole di Umberto Eco per l’editrice Bompiani, “La bomba e il generale” e “I due cosmonauti”. Più avanti ne sarà aggiunta una terza: “Gli gnomi di Gnu”. Sono state tradotte almeno in una trentina di lingue, in tutto il mondo.
L’autore
Brunello Vescovi, giornalista, per trent’anni si è occupato di cultura e spettacolo alla redazione de La Stampa di Alessandria. Ama il teatro, le partite dell’Inter e i film di Woody Allen. L’idea di un podcast su Umberto Eco è nata in lui con con un obiettivo: svelare – anche dando voce ad altri – una serie di aspetti poco conosciuti della vita del Professore. In particolare i legami con la città natale, mai ostentati – con spirito squisitamente alessandrino – ma dimostrati nei fatti, anche attraverso le citazioni, a volte vaghe, a volte evidenti, che si ritrovano nelle pagine dei suoi romanzi. E raccontare l’importanza degli anni trascorsi al liceo Plana, dove fu studente vivace e ideatore di tante iniziative: oggi quella scuola porta il suo nome e i familiari sono convinti che non gli dispiacerebbe affatto.