Deposito nucleare a Trino, anche il vescovo di Casale dice ‘no’
L'appello di monsignor Gianni Sacchi per ritirare l'autocandidatura
CASALE – Sul tema deposito nucleare a Trino interviene anche il vescovo di Casale monsignor Gianni Sacchi: «In queste ultime settimane sto svolgendo la mia visita pastorale presso l’Unità Pastorale Sant’Agata-San Gottardo con tanti preziosi incontri. Ascolto i problemi e i bisogni del nostro territorio e conosco sempre meglio la bellezza e la varietà del lavoro delle genti monferrine.
Ho avuto, altresì, modo di scambiare con i sindaci della zona molte diverse impressioni e considerazioni sulla situazione economica, sociale e ambientale della Valle Cerrina.
Proprio in questa occasione i primi cittadini all’unisono mi hanno fatto osservare che i tanti sforzi compiuti negli ultimi anni per cercare di attirare un turismo sostenibile e residenziale e per dare qualità alla vita ai cittadini consentendo loro di rimanere in Valle, rischia di essere totalmente frustrato dalla paventata realizzazione a Trino di un grande, anzi di un enorme deposito-discarica, di rifiuti radioattivi».
Anche dal vescovo casalese arriva quindi un secco ‘no’ all’ipotesi: «Si tratta di un’iniziativa che affossa il nostro territorio soprattutto dal punto di vista dell’immagine nel momento in cui quest’area sta diventando molto attrattiva e registra una crescente presenza di residenti da varie parti d’ Europa!
Questa è la grande preoccupazione che raccolgo dai rappresentanti dei comuni della Valle Cerrina, forse i più danneggiati, poiché si affacciano con panorami mozzafiato sulla pianura Padana e sulle Alpi e saranno destinati ad avere l’enorme e incombente prospettiva di un deposito che si vedrà da centinaia di chilometri.
E tutto ciò senza contare i problemi di natura ecologico ambientale sottesi ad una scelta che non è quella tra nuclearisti o antinuclearisti, ma, invece, tra chi chiede che siano rispettati i criteri di prevenzione del rischio messi a punto proprio per l’individuazione dei siti idonei e chi invece, a tutti i costi, ha deciso per Trino.
Il sito, infatti, è privo di questi requisiti e dovrà ospitare un enorme complesso progettato su ‘palafitte’ perché proprio in quel luogo scaturiscono grandi sorgenti d’acqua dove attingono gli acquedotti piemontesi.
Mi è stato spiegato che il deposito-discarica, contenente rifiuti con varia radioattività della durata di centinaia di anni, avrà quasi la grandezza della città di Casale (180 campi da calcio regolamentari) e che per tutte queste ragioni i sindaci del territorio chiedono il ritiro immediato da parte del Governo e da parte del sindaco di Trino dell’auto-candidatura.
Con l’Arcivescovo di Vercelli, nostro Metropolita, in questi giorni mi sono confrontato, addivenendo alle stesse conclusioni già espresse dal suo ufficio.
Mi unisco, quindi, con convinzione alla presa di posizione della Diocesi di Vercelli e sottoscrivo interamente l’appello messo a punto dall’ Ufficio Diocesano Vercellese della Pastorale Sociale e del Lavoro richiedente che ‘la possibilità di auto-candidare aperte anche a territori già esclusi perché ritenuti non idonei, introdotta in modo inaspettato e poco comprensibili nel dicembre 2023 venga considerata inammissibile‘.
Penso anch’io che l’individuazione definitiva del sito ‘debba proseguire esclusivamente sulla base dei criteri scientifici sino ad ora adottati, ritenendo, invece, che non siano da perseguire decisioni che corrispondano a logiche diverse’.
Il Monferrato casalese, con ben due presenze di siti Unesco, (Sacro Monte di Crea e Infernot) e soprattutto la memoria tragica dell’Eternit solo in parte oggi in via di superamento con le grandi bonifiche effettuate negli ultimi anni, ma con ancora tanti morti causati proprio dall’assenza di un principio di precauzione nella lavorazione dell’amianto, impone alla coscienza di ognuno di noi di decidere da che parte stare nella salvaguardia di questo meraviglioso creato che ci è stato affidato e soprattutto di quelle donne e di quegli uomini che hanno diritto a poter lavorare e vivere con dignità e tranquillità.
La politica agisca con trasparenza e senso di responsabilità. Ognuno faccia la propria parte e tutti in spirito di unità e di servizio al bene comune cerchino di contribuire affinché si interrompa una procedura che soltanto il ritiro dell’auto-candidatura di Trino potrà in tempi brevi garantire».