“Cappelle perpetue: il centrodestra distorce la realtà”
L'assessore Falleti risponde alla minoranza: "Non viene violato alcun diritto e non si vuole fare cassa a discapito dei cittadini"
ALESSANDRIA – L’assessore Claudio Falleti risponde agli attacchi del centrodestra sul tema del nuovo Regolamento del cimitero. Al centro della polemica, il futuro delle cappelle cosiddette ‘perpetue’.
“Perché distorcere la realtà dei fatti interpretando volutamente la normativa in maniera errata? – domanda l’esponente della Giunta Abonante -. Perché procurare un allarme ingiustificato ai cittadini e ledendo così il loro diritto ad assumere informazioni corrette? Perché ingenerare astio nei confronti dell’amministrazione solo per fini propagandistici?”.
Falleti ricorda che “con due Commissioni sono stati adeguati i Regolamenti cimiteriali con il fine di aggiornarli alla nuova modalità di gestione. Più precisamente, tali adeguamenti si sono resi necessari per far sì che le attività prima poste in capo all’Amministrazione e indicate nel regolamento passassero in capo al concessionario. Non dimentichiamoci che la Giunta Cuttica il 14/02/2022 ha firmato il contratto di concessione esterna ventennale del servizio cimiteriale. Ad oggi, la Giunta Abonante sta dando seguito amministrativo ad un lavoro iniziato da altri”.
“Centrodestra, ecco l’iter”
“Certo – aggiunge – questa Amministrazione è intervenuta sui regolamenti apportando, oltre alle modifiche testuali e di carattere formale, l’introduzione di un nuovo articolo, il 34 bis. Il quale riprende pedissequamente nel suo testo quanto già sancito, previsto e disciplinato dalle leggi: il Dpr 285/90 ed il D.P.R. 21 ottobre 1975, n. 803. Le concessioni perpetue sono esistite fino al 9 febbraio 1976. Dal giorno successivo sono divenute illegittime a seguito dell’entrata in vigore del citato Dpr. n. 803/1975″.
“L’art. 92 del Dpr 285/90 stabilisce che le concessioni a tempo determinato di durata eccedente i 99 anni, rilasciate anteriormente alla data di entrata in vigore del decreto del Presidente della Repubblica 21 ottobre 1975, n. 803 ovvero le Perpetue, possono essere revocate alla presenza di due condizioni: siano trascorsi 50 anni dalla tumulazione dell’ultima salma; si verifichi una grave situazione di insufficienza del cimitero rispetto al fabbisogno del comune e non sia possibile provvedere tempestivamente all’ampliamento o alla costruzione di nuovo cimitero”.
“Leggi e regolamenti – ricorda l’assessore – già disciplinano la materia. Stabilendo che le concessioni perpetue possono decadere anche per gravi inadempienze del proprietario, lucro, speculazione, grave stato di indecoroso abbandono, pericolo, pertanto nessuna discrezionalità da parte dell’Amministrazione. Addirittura l’ultimo capoverso del nuovo articolo proposto inserisce un ventaglio temporale ancora più ampio, ovvero 90 anni dalla tumulazione. Cosa significa: che sempre e solo al verificarsi delle condizioni previste per legge, la revoca sarà applicata retroattivamente di 90 anni dall’entrata in vigore del Regolamento. Ovvero interesserebbe esclusivamente sepolcri fino al 1934, e non oltre”.
“Quali diritti violati?”
“Si annuncia battaglia per violazione di diritti, laddove violare un diritto significa non rispettare quanto è specificamente tutelato da leggi o da obblighi e doveri di natura sociale o morale. Con questa modifica regolamentare non viene violato alcun diritto, non si vuole “ fare cassa” a discapito dei cittadini. Ma soprattutto, dall’entrata in vigore del Regolamento, non scatterà alcun automatismo di revoca e decadenza. Modificare un Regolamento significa adeguarlo e aggiornarlo. Le concessioni perpetue sono disciplinate già da tempo dal nostro legislatore e queste norme sono state semplicemente inserite nel nostro regolamento”.
“Perché – conclude l’assessore – allarmare la cittadinanza dichiarando che il sindaco con l’approvazione del Regolamento revocherà le perpetue? Perché, nonostante sia stato chiarito e argomentato in Commissione in maniera approfondita, il messaggio deve essere travisato? Rassicuriamo la popolazione. E in Consiglio comunale ricorderemo nuovamente quanto serenamente motivato con il presente comunicato in risposta”.