Un ponte tra Camagna e l’Asia? La visita di Massimo Zong De
Uno dei principali riferimenti della comunicazione interculturale con l'Italia
CAMAGNA – Nei giorni scorsi visita illustre al borgo Unesco di Camagna. È stato ospite Massimo Zong De, interprete cinese di grande successo prestando servizio in conferenze, trattative commerciali, incontri B2B, fiere, visite a fabbriche e università e diventando un punto di riferimento per la comunicazione interculturale tra le due nazioni.
La sua passione per la lingua cinese si estende anche alla traduzione scritta. Massimo si occupa di testi di diversa tipologia, da quelli tecnici a quelli commerciali, fino a quelli medici e gastronomici, garantendo sempre la massima accuratezza e professionalità. Con una laurea in Informatica a pieni voti alle spalle, Massimo ha sviluppato anche una notevole competenza nel campo dello sviluppo web. Nel tempo libero crea siti web per PMI, offrendo loro un servizio completo e personalizzato. Completa il suo profilo l’esperienza quinquennale come Export Manager Asia per un’importante azienda italiana del settore agroalimentare, un’esperienza che ha arricchito il suo bagaglio di conoscenze e rafforzato la sua passione per il lavoro con la Cina.
Nel suo percorso alla scoperta del piccolo borgo monferrino, ha fatto tappa al laboratorio di sculture lignee di Nicola Garramone, dove ha potuto destreggiarsi tra le diverse creazioni, scoprire le proprietà e i profumi dei diversi tipi di legno utilizzati, per poi passare alla visita della monumentale chiesa di S. Eusebio, andando a scoprire le caratteristiche che legano quell’opera con la scuola di Alessandro Antonelli e dell’ingegnere fubinese Crescentino Caselli.
Data la sua pregressa esperienza sia nell’ambito della promozione turistica sia in quello del settore agroalimentare italiano, ha fatto tappa presso il Ristorante La Rocca, di cui ha potuto apprezzare il menù a base di prodotti del territorio, senza tralasciare una visita alla Cooperativa agricola in Piazza Lenti.
Nel primo pomeriggio è stata poi la volta della visita ad alcuni infernot, tra cui quello di Nello Scagliotti, dove, oltre alle tradizioni familiari legate alla conservazione del vino per i nuovi nati della famiglia, ha potuto apprezzare le realizzazioni artistiche con i chiodi antichi che, insieme con le sculture lignee del Garramone, sono diventate, negli anni, un esempio di artigianato locale di successo.
Terminata la parte di visite, è stata la volta della biblioteca civica “Donatella Cabiati”, in cui Massimo è rimasto positivamente impressionato per la parte dedicata al ponte culturale con l’Oriente: i quattro grandi romanzi classici cinesi (四大名著), le opere dei missionari gesuiti quali Matteo Ricci e il piemontese Carlo Giovanni Turcotti (riscoperto dalla ricercatrice UPO Irene Gaddo), oltreché al Milione dell’esploratore veneziano Marco Polo.
Tra gli obiettivi alla base della visita di Massimo a Camagna c’è proprio la volontà che si possa incrementare il turismo asiatico grazie al grande peso che il riconoscimento a sito Unesco esercita, specialmente a livello di pacchetti turistici, per la scelta delle tappe da parte dei milioni di visitatori cinesi che scelgono l’Italia, dato anche l’interesse crescente per le località al di fuori dei circuiti “classici” (Roma-Milano-Venezia): secondo i dati ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo, entro il 2024 saranno superati i livelli del 2019, quindi più di 3 milioni di visitatori nel nostro paese (per oltre 5,4 milioni di presenze).