Act Consumatori: “Rientro nelle quote Terme? È un tranello”
"E’ solo una strategia per evitare di perdere le concessioni. La decadenza andava formalizzata già da tempo"
ACQUI TERME – Il presidente di Act Consumatori Massimo Antonucci mette in guardia il Comune. Il sunto del ragionamento è semplice: mantenere le quote Terme e restare nella governance societaria andrebbe solo a vantaggio dei Pater.
“Il rientro del Comune nelle quote di Terme di Acqui Spa è solo una strategia di Finsystems per evitare di perdere le concessioni. Attenti a non cadere nel tranello. Possibile che non sia chiaro lo spirito di questa iniziativa?», sottolinea il presidente di Act.
«Nei prossimi due anni andranno in scadenza le concessioni termali e, atteso il polverone sollevato sulla questione rinnovi, Pater vede all’orizzonte il crollo del suo indiscusso monopolio. E allora quale migliore strategia di riprendere in seno alle Terme il socio minoritario pubblico, privo di poteri, a garanzia della futura titolarità delle concessioni?».
“I debiti dell’azienda sulle spalle degli acquesi”
Ci sarebbe anche un aspetto ancora più “pragmatico” per cui, secondo quanto sostiene il presidente di Act, la marcia indietro dalla fuoriuscita avviata dall’ex Giunta Lucchini converrebbe di gran lunga a Finsystems Spa. «Altra circostanza per nulla trascurabile: il copioso debito accumulato in anni di inattività verrebbe così condiviso con il Comune, ergo con i cittadini acquesi! La politica stia attenta a non cadere in questo tranello!».
Proprio sulle concessioni, in particolare sulla Legge regionale n. 25 del 12 luglio 1994, si sta concentrando lo studio di Act Consumatori. «L’art. 29 parla chiaro – continua Antonucci – La Giunta regionale può pronunciare la decadenza della concessione quando il concessionario abbia sospeso i lavori per oltre sei mesi. La concessione del Regina non è forse inattiva da anni? L’art. 30 assegna alla Giunta regionale il potere di revoca della concessione per sopravvenuti gravi motivi di pubblico interesse. L’aver sottratto una risorsa vitale all’economia di una città e violato il Diritto alla Salute di molti pazienti, non è da considerarsi “circostanza grave”? La vigilanza, secondo quanto stabilito dall’art. 34, spetta all’Assessorato competente ed alle amministrazioni locali. Le attività di controllo della Polizia mineraria (art. 38) sono dirette dal Presidente della Giunta Regionale. Durante gli anni di gestione “capricciosa” delle Terme, sono stati attivati questi poteri?».
“No al rinnovo delle concessioni”
Antonucci, a ogni modo, assicura che Act Consumatori continuerà a vigilare sulla vicenda. «Con i sacrifici degli acquesi sono state costruite le Terme per garantire il benessere collettivo, sanitario dei pazienti ed economico della comunità locale – conclude Antonucci – Ci opporremo al rinnovo delle concessioni a Finsystem e chiederemo a gran voce, nelle sedi opportune, la revoca di quelle pendenti. Noi diciamo “no” ai giochi di potere ed alle speculazioni sulla pelle dei cittadini».