Alessandria Calcio e quella voglia di non arrendersi
La fiducia del tecnico e quella carica che la squadra sente, nonostante la classifica
ALESSANDRIA – L’Alessandria è tornata subito in campo, a Centogrigio, per preparare la gara di martedì con il Trento (ore 18.30). Sempre da ultimissimi e, quindi, come dice Marco Banchini, “si devono fare poche parole e concentrarsi solo sui fatti”.
Però, nella stagione in cui, quotidianamente, c’è un ostacolo da superare, e spesso non è sul campo, ma alla lunga, sul campo si vedono le conseguenze, almeno a questo gruppo va riconosciuto il tentativo di non mollare. Pur con una strada obbligata, che tutti sanno. E che non è detto che porti a un traguardo accettabile e se non dovesse arrivare per colpa di 3 punti di penalizzazione qualcuno, poi, dovrà renderne conto, se non lo avrà già fatto in altre sedi.
Però, a Crema, l’atteggiamento sul campo, pur con limiti e errori (molti meno) ha detto che l’Alessandria nella testa ancora ci crede e che, come sostiene l’allenatore, “qualcosa, dalla gara con il Mantova, è cambiato“. Cosa serve adesso? Capire che, nonostante tutto, ci sono altri che sperano, e un po’, ci credono, a costo di passare per visionari.
SPURIO – Attento: non molto impegnato, è pronto nelle due conclusioni insidiose della Pergolettese. E fa anche partire la manovra: 6.5
SOLER – Solido: non interpreta il ruolo da tempo, ma la condizione glielo permette, e, a parte una ripartenza, che Guiu non sfrutta, calciando sul fondo, anticipa con decisione, ruvido se serve, ma costruttivo: 6.5
ROTA – Incisivo: magari non sarà bello a vedersi, quando sceglie il calcio lungo in avanti, ma mette molta energia nei contrasti , come incollato all’avversario: 6.5
GEGA – Propositivo: la Pergo si lamenta perché giocherebbe troppo con le braccia, ma è lì che scarica la sua energia, nel complesso senza interventi fallosi evidenti, e si sgancia anche in fascia per provare sovrapposizioni: 6.5
PELLEGRINI – Dinamico: fino al cartellino giallo è propositivo sulla fascia destra, dialogando con Sepe. Servirebbe più concretezza, qualche cross in più, ma sulla trequarti recupera palloni e rompe le ripartenze avversarie. L’ammonizione lo frena: 6
NICHETTI – Regista: passano molto da lui i palloni da smistare ai compagni più votati alla costruzione. Prova anche il tiro, due volte: deve aggiustare la mira perché un buon tiratore serve: 6
FEMIA – Altalenante: deve giocare tra le linee e, in più di una occasione, riesce a farsi spazio, ma i controlli non sono sempre felici e finisce per consegnare palloni ai difensori della Pergo. Anche per lui un paio di conclusione: dovrebbe insistere: 5.5
GAZOUL (dal 23’st) Sporadico: dovrebbe dare vivacità, gli riesce solo a intermittenza: 5.5
NUNZELLA – Discontinuo: della serie volere, ma potere solo a intermittenza. Soprattutto, mancano i suoi cross e, anche libero sulla fascia, non la sfrutta, accentrandosi, a scapito della manovra: 5.5
ROSSI (dal 29’st) Calibrato: ha aggiustato la mira, meglio sui cross da sinistra. Deve stare attento a non cadere nella trappola del nervosismo: ng
SEPE – Tiratore: le due parate più impegnative Soncin le fa sulle sue conclusioni, dopo poco secondi e a gara avviata. Più propositivo in versione offensiva, ma anche ingabbiato dalla difesa gialloblù: 6
SAMELE (dal 29’st) Decisivo: Entra con la grinta giusta, nonostante una caviglia non al meglio. Dà fastidio alla difesa di casa e, soprattutto, sui titoli di coda, ha la freddezza di calciare di prima una palla della speranza: 7
MASTALLI – Determinato: dei centrocampisti è quello con vocazione più offensiva e capace, però, di rompere il gioco avversario in partenza. L’energia che mette nell’andare a recuperare un pallone all’altezza della panchina della Pergo quasi nel finale è un segnale importante: 6
SIAFA – Opaco: si vede poco, a tratti indolente, spesso anticipato, più impegnato a polemizzare con arbitro e avversario che a garantire peso in avanti. Però ha l’intuizione di servire la palla giusta a Samele, segno che è dentro la gara con la testa: 5.5