Alessandria Calcio, Benedetto: “I 2 punti? Colpa di Molinaro e Maione”
L'ex presidente: "Ho lasciato la squadra al 14° posto. Metà della tifoseria mi rimpiange"
ALESSANDRIA – La replica a orologeria ormai è una regola per l’Alessandria Calcio, dove i dirigenti giocano a ping pong con le responsabilità sulla pelle dei Grigi.
Così, pochi minuti dopo la nota della società sui 2 punti di penalizzazione (che avrebbero potuto essere 6, come da richiesta della Procura federale) per i due deferimenti, ecco la ‘schiacciata’ di Enea Benedetto, anche (e con poca dimestichezza con l’uso dell’italiano).
Se la prende, l’ex presidente con “sedicenti addetti stampa“, ignorando, ad esempio, che Cristian Foglino da ieri non ricopre più l’incarico che, quindi, è vacante. E, quindi, c’è nessuno, né sedicente, né reale. Chiunque abbia redatto la nota, che arriva dalla proprietà attuale, per Benedetto però ha scritto “notizie false, tendenziose e diffamatorie nei confronti del dottor Benedetto per giustificare gravi inadempienze della gestione Maione-Molinaro“.
Perché? “Per celare le ovvie responsabilità dell’attuale dirigenza“.
Le colpe del ‘meno 2’
Così si scopre che i 2 punti “commutati” (chissà, forse Benedetto, o l’estensore della nota volevano scrivere “comminati”) “sono ovviamente da imputare esclusivamente a una ‘mala gestio’ da parte di Maione e Molinaro, che hanno autonomamente deciso di non adempiere a taluni pagamenti, pendenze, non solo federali, per le quali continuano ad essere colpevolmente inadempienti“.
Accuse molto pesanti, che porteranno, ormai sembra l’epilogo naturale, in aule di tribunale.
Nel comportamento dell’attuale proprietà Benedetto indica “una strategia perniciosa (?, ndr), dannosa al club e a tutti i fornitori, che tanto si sono prestati a supportare i nostri amati Grigi negli ultimi anni“. Con quale competenza sul passato Benedetto scrive questo non è dato sapere e “nostri amati Grigi” lo possono dire i tifosi, gli alessandrini. Non chiunque, e questo deve essere ben chiaro a tutti.
Toh, ecco Pedretti
E giù di numeri, visto che non ne sono stati fatti ancora a sufficienza, cambiandoli con incredibile frequenza. Così torna alla ribalta anche Alain Pedretti, di cui non c’era più traccia dal giorno dell’atto – “impossibile fare calcio con Benedetto” la sua ultima dichiarazione – e si scopre che l’atto di cessione da Luca Di Masi al copatronage non è del 13 maggio, come risulta invece dalla nota diffusa quel giorno, ma addirittura all’aprile 2023, in una data non meglio specificata.
Quel giorno, non meglio indicato, secondo Benedetto, il passivo “ammontava a 4,5 milioni di euro. Situazione catastrofica, derivante dall’inattesa retrocessione dalla B (ma che ne sa Benedetto di come è maturata la discesa in B e, soprattutto, se era inattesa, lui che stava acquistando un club di Eccellenza, che poi totalizzerà 3 punti, ndr). Dai 4.5 milioni a 1,7 milioni al 13 novembre, giorno della cessione all’Alessandria 2023″.
Le date non sono proprio il pezzo forte dell’estensore del comunicato, visto che era il 18 novembre.
Però “in meno di nove mesi la gestione Benedetto – Pedretti ha ridotto la perdita di circa due terzi“.
E il settore giovanile…
Non poteva mancare un accenno al settore giovanile, a suon di “dati empirici” (cosa ci sarà mai di empirico, non è dato saperlo, ndr). “Da zero a 300 iscritti, 150 bambini della scuola grigia, Una Accademia tornata di proprietà e non più ceduta a terzi come negli anni precedenti” . Informazione sbagliata: la Scuola Calcio e l’attività promozionale era ospitata sui campi dell’Aurora Canottieri, ma non certo per un passaggio di proprietà.
E, ancora, “squadra competitive nei campionati nazionali, grazie al magistrale lavoro di Mario Goglia e del suo staff“.
Squadra fuori dai playout
Ultima nota. “Il 13 novembre giorno del passaggio agli ‘pseudo nuovi soci’ (il 18 novembre, perseverare è diabolico, ndr) la prima squadra era al 14° posto“. Eh no. Il 18, giorno del passaggio di proprietà, l’Alessandria, con 12 punti, era al 18° posto, a 1 punto dalla Pro Patria,, a 3 dalla Pro Sesto e a 4 dalla Pergolettese. Questo per amore di verità. Altro che salvi senza passare per i playout.
Ma non finisce qui: in un festival di insulti per tutti, si salva quella metà di tifosi, così sostiene l’estensore della nota di Benedetto (un ex addetto stampa? ndr) “che continua a rimpiangere la gestione ‘oculata’ di Benedetto e, difatti, ogni giorno gli chiede di riprendere in mano la situazione“. Questa metà è invitata a palesarsi, avrà spazio e voce.
Altrimenti si penserà che si tratta di invenzione e di tentativo di inquinare, una volta di più, i pozzi. Adesso anche basta.