“Poste: con la privatizzazione a rischio 1.000 sportelli minori”
I sindacati auditi dal Consiglio regionale: "Ci sono più di 3mila posti di lavoro in ballo. E tanti piccoli paesi"
TORINO – “In Piemonte un’ulteriore privatizzazione di Poste italiane metterebbe a rischio oltre 1.000 uffici postali a bassa redditività. Un problema non solo occupazionale per più di 3mila impiegati, ma anche di tenuta sociale. Considerata la possibile chiusura di molti sportelli minori, in piccoli Comuni, specie di zone periferiche e montane. Chiediamo quindi al Consiglio regionale un’azione di sensibilizzazione affinché il Governo riesamini la sua scelta”.
Questa la richiesta di una rappresentanza sindacale dei lavoratori di Poste italiane – guidata da Bruno Bartone (Cisl), Nunzia Mastrapasqua (Cgil) ed Evaristo Perrini (Uil) – auditi questa mattina a Palazzo Lascaris.
“Poste, tante preoccupazioni”
“Le preoccupazioni dei lavoratori sul futuro dell’azienda riguardano l’intenzione annunciata dal Governo di collocare sul mercato una nuova tranche di azioni. Che oggi – hanno sottolineato i sindacati – si trovano nelle mani del Mef e di Cassa depositi e prestiti. L’operazione, che dovrebbe realizzarsi nel mese di marzo, si inserisce nella scia della cessione del 35% del pacchetto azionario del gruppo. Già decisa nell’ottobre 2015 dall’Esecutivo dell’epoca”.