Le schede elettorali, protagoniste (sottovalutate) delle elezioni
L'approfondimento sugli strumenti di democrazia spesso dati per scontati
Con le elezioni – amministrative, regionali ed europee – si finisce inevitabilmente per parlare di partiti e candidati dimenticandosi di quelle che sono le vere protagoniste spesso e volentieri trascurate o almeno date per scontate: le schede elettorali.
Perché elezioni vuol dire votare, ma per votare servono le schede elettorali. Ecco allora che Osservatorio Europa – in avvicinamento alla prossime elezioni europee – approfondisce la storia del più importante degli strumenti per esercitare la democrazia e permettere ai cittadini di esprimere la propria preferenza.
Schede elettorali, la storia
In alcuni casi il voto elettronico è già stato sperimentato, ma l’atto del voto, in Italia, è in gran parte associato al gesto del presidente del seggio che consegna all’avente diritto la scheda colorata.
Già nell’antichità per permettere alla cittadinanza di esprimere il proprio voto venivano usate le ostracon, ovvero piccoli frammenti di terracotta in cui si esprimeva il nome del cittadino da ostracizzare (condannare): a livello concettuale possono essere considerate queste le prime schede elettorali.
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Le caratteristiche
Per realizzare le schede elettorali viene utilizzata carta copiativa riciclabile della grammatura di 90 grammi al metro quadrato. A stabilirlo è il l’Istituto Poligrafico dello Stato.
A ogni tornata il numero di schede stampate dev’essere uguale a quello del corpo elettorale rilevato 45 giorni prima del voto a cui va aggiunto un 30% di schede in più come scorta. Per le elezioni europee del 2019 sono state stampate 66 milioni di schede.
Le prefetture selezionano le sedi autorizzate alla stampa. Una volta stampate sono recapitate direttamente ai seggi elettorali.
Il colore delle schede
In caso di più elezioni simultanee, quello che salta all’occhio è il diverso colore delle schede elettorali che, ovviamente, sono diverse in base alla votazione.
Per esempio l’8 e il 9 giugno, quando in Piemonte saremo chiamati a eleggere il nuovo Parlamento Europeo, la nuova giunta regionale e in alcuni casi a eleggere il nuovo sindaco, nei seggi troveremo tre schede di tre colori differenti.
Le schede elettorali nella Circoscrizione Nord Ovest – che comprende Piemonte, Valle d’Aosta e Lombardia – saranno quindi:
- grigie per quanto riguarda le elezioni europee,
- verdi per le elezioni regionali;
- blu per le elezioni amministrative nei Comuni con più di 15mila abitanti;
- azzurro pantone per le elezioni amministrative nei Comuni con meno di 15mila abitanti.
Dopo il voto
E dopo il voto cosa succede? I Comuni devono conservare le schede per almeno i 5 anni successivi al voto, nel caso delle europee le schede sono depositate nelle preture finché non viene emesso l’ordine di smaltimento.
Le municipalizzate addette alla raccolta differenziata portano quindi le schede al riciclo facendole ritornare tali, oppure trasformarle in cartoncino, imballaggi e carta per uso igienico.