Leader, elezioni e social: l’europeismo dei politici italiani
L'approfondimento e lo studio condotto da DeRev e Corriere della Sera
Di settimana in settimana ci avviciniamo sempre di più alle Elezioni europee dell’8 e 9 giugno, quando i cittadini degli Stati membri dell’Ue voteranno per formare il nuovo Parlamento Europeo. Allo stesso modo anche i principali partiti e i rispettivi leader politici si avvicinano all’appuntamento destinando più o meno risorse, sia qualitative che quantitative, alla campagna elettorale europea.
I leader politici, l’Europa e i social
Questo perché, come viene naturale pensare, da sempre in Italia le elezioni amministrative e regionali sottraggono le luci della ribalta a quelle europee, che finiscono per passare in secondo piano. Sono queste le premesse con cui nasce Osservatorio Europa – la rubrica che accompagnerà i lettori de Il Piccolo alla tornata elettorale – che questa settimana getta la lente d’ingrandimento su cosa pensano dell’Europa i principali leader politici italiani analizzando il modo in cui utilizzano i social networks.
Il punto di partenza per questa riflessione è lo studio condotto da Corriere della Sera e DeRev (agenzia di comunicazione e strategia digitale) che, analizzando i contenuti postati su Facebook e Instagram dai leader politici, definisce come gli stessi si posizionino rispetto all’Unione Europa e le strategie comunicative adottate in vista delle imminenti elezioni.
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L’algoritmo di DeRev
Sostanzialmente, DeRev ha creato un algoritmo che permette di misurare il ‘sentiment’ europeista – ovvero la prevalenza di un tono positivo, neutro o negativo – dei contenuti pubblicati sui social dai leader da metà gennaio a metà febbraio.
In questo modo, a ogni politico viene attribuito un punteggio di ‘europeismo‘ espresso con semplici numeri: il punteggio positivo indica quindi «il grado di sostegno, vicinanza e promozione dell’Europea attraverso i propri contenuti social», mentre quello negativo fa riferimento «al numero di contenuti pubblicati in cui si esprime una posizione contraria, non all’idea di Ue in generale ma alle sue scelte e direzioni politiche».
I leader presi in esame
L’analisi è condotta con riferimento all’attività social di 7 leader politici:
- Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio dei Ministri e leader di Fratelli d’Italia;
- Matteo Salvini, leader della Lega;
- Antonio Tajani, presidente di Forza Italia;
- Elly Schlein, segretario del Pd;
- Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle;
- Matteo Renzi, leader di Italia Viva;
- Carlo Calenda, leader di Azione.
La classifica
Andiamo quindi a scoprire questa speciale classifica. Premessa doverosa: ad Antonio Tajani è stato assegnato un punteggio di 0, se non altro perché nel periodo esaminato non ha pubblicato contenuti social.
- Carlo Calenda è uno dei più attivi sui social – 155 post, 28 (18%) parlano di Europa – è il più europeista tra i leader italiani con un punteggio di +7. Basti pensare all’apertura della campagna con l’hashtag #siamoeuropei. Argomenti principali, la battaglia per il voto dei fuori sede e l’attacco alle posizioni antieuropee di Salvini.
- Elly Schlein è l’unica, con il numero uno di Azione, ad aver fatto registrare un punteggio positivo tramite l’analisi dei suoi 75 post (il 9% è a tema Europa): per lei un +4. Il risultato finale potrebbe essere stato condizionato dal fatto che nel periodo preso in esame è ricorso l’anniversario della morte del dem David Sassoli, ex presidente del Parlamento Europeo, che ha portato a registrare valori positivi nei giudizi del segretario del Pd rispetto all’Ue.
- Il Presidente Giorgia Meloni sui social – 33 post di cui il 4% parla di Europa – è decisamente meno attiva del ‘compagno’ di coalizione Salvini, se non altro perché ricoprire un ruolo istituzionale di questo tipo finisce inevitabilmente per attenuare i toni propagandistici. Ha avuto modo di cavalcare l’onda delle proteste degli agricoltori, ma l’ha fatto con un linguaggio e messaggi decisamente tenui. Punteggio -1.
- A pari punti con Meloni troviamo un ex premier: Matteo Renzi, 67 post di cui solo il 9% con ‘temi europei’. Anche lui a -1. Ancora una volta, la protesta degli agricoltori è perfetto trampolino di lancio per il leader di Italia Viva che denunciando l’inefficienza dell’Ue potrebbe puntare a un maggiore appeal elettorale;
- Giuseppe Conte – 39 post, con una percentuale ‘europeista’ del 23% – registra il punteggio più basso dopo Salvini: -3. A differenza dei colleghi precedentemente visti in graduatoria, ha più volte usato l’Europa come tema di opposizione al centrodestra e al Governo Meloni, facendo particolare riferimento al Patto di stabilità;
- Matteo Salvini è mattatore incontrastato sui social, avendo pubblicato solo su Facebook la bellezza di 276 post nel mese preso in esame. Di questi, 23 (l’8%) parlano di Europa e il suo punteggio è di -12. Risultato che lo colloca al fondo della graduatoria e in linea con la strategia sovranista ed euroscettica che contraddistingue la sua leadership. Decisiva nella sua azione social è senza ombra di dubbio la protesta degli agricoltori, dichiaratosi al loro fianco, ha trovato spazio per inserire nell’agenda politica il tema delle elezioni europee che altrimenti sarebbe rimasto emarginato.