‘Cantiello e Gaeta’, agente aggredito da due detenuti
I carcerati hanno tentato di sottrargli le chiavi di una cella per punire un terzo uomo
ALESSANDRIA – Tentata spedizione punitiva, ieri nella Casa circondariale “Cantiello e Gaeta” di Alessandra. Due detenuti non hanno esitato ad aggredire un poliziotto penitenziario per sfilargli le chiavi e aprire una cella, con lo scopo di punire un terzo ristretto.
Lo denuncia Vicente Santilli, segretario regionale del Sappe-Sindacato autonomo Polizia penitenziaria. “Mentre si stava provvedendo a far uscire i detenuti ai cortili, l’attenzione di un assistente di Polizia penitenziaria è stata attirata da urla e rumori provenienti da una cella. L’agente è andato a controllare, ma due detenuti che stavano transitando per uscire dalla Sezione lo hanno aggredito alle spalle. Uno lo ha immobilizzato, cingendogli il collo con il braccio, l’altro gli ha sfilato le chiavi delle celle per aprirne una. E, così, andare ad aggredire un suo occupante”.
“Inaccettabile quanto accaduto al Cantiello e Gaeta”
“Immediatamente – prosegue Santilli – è stato diramato via radio l’allarme. Subito sono giunti i rinforzi per liberare il collega, recuperare la chiave sottratta e porre fine all’aggressione. Ma sono stati momenti di estrema tensione che solo la professionalità e la tempestività dell’intervento hanno consentito di gestire. Ripristinando in breve tempo l’ordine senza che la situazione volgesse al peggio”.
“Ancora una volta il grave episodio non ha avuto un tragico epilogo solamente grazie al pronto intervento dei colleghi – evidenzia il sindacalista -. Ma non si possono dilazionare ancora urgenti provvedimenti per garantire l’ordine e la sicurezza e la piena operatività della Polizia Penitenziaria”.
Per Donato Capece, segretario generale del Sappe, “questo è l’inaccettabile scenario quotidiano in cui opera il Corpo di Polizia Penitenzia. Così non si può andare più avanti: è uno stillicidio continuo e quotidiano. Le carceri sono in mano ai delinquenti”.
“Serve presenza dello Stato”
“Nelle carceri della Nazione, e del Piemonte in particolare, serve forte ed evidente la presenza dello Stato. Che non può tollerare questa diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci!”, prosegue il leader del Sappe.
Che torna a fare appello ai Sottosegretari alla Giustizia Andrea Delmastro e Andrea Ostellari per un incontro urgente. “Per ristabilire ordine e sicurezza, attuando davvero quella tolleranza zero verso i detenuti violenti. Che, anche in carcere, sono convinti di poter continuare a delinquere nella impunità assoluta. E anche per programmare urgenti riforme strutturali non più rinviabili come l’espulsione dei detenuti stranieri o la riapertura degli Ospedali psichiatrici giudiziari. Oppure la previsione che i tossicodipendenti scontino la pena in comunità. E, soprattutto, il potenziamento dell’organico del Corpo di Polizia penitenziaria alla luce dei prossimi annunciati pensionamenti”.