Pro Sesto – Alessandria, Banchini: “Felice per i ragazzi. E per i tifosi”
"Abbiamo cercato il gol per spostare sulla Pro Sesto il peso della rincorsa". Progressi? "C'erano già in altre gare, mentalmente ci aiuta"
SESTO SAN GIOVANNI – Una vittoria merita sempre una dedica, soprattutto quando è stata attesa così tanto. Soprattutto, rubando una definizione a Oscar Siafa, il grande protagonista, “in una partita che per noi era vitale“.
E la dedica, che suona come un complimento convinto e sincero, Marco Banchini la fa alla squadra, ai suoi uomini, che hanno dimostrato, tutti, di essere con lui, ma di questo non c’era motivo di dubitare. “Adesso c’è tanta soddisfazione. E ci sono gli elogi ai ragazzi, per una prestazione importante. Abbiamo provato emozioni che ci mancavano da tempo e di cui avevamo bisogno, e sapevamo che per il lavoro fatto, era il momento di riviverle”.
Un successo per il presente e per il futuro immediato. “Per il presente, per me, significa anche la possibilità, per i ragazzi e per le loro famiglie di vivere, finalmente, qualche ora più tranquilla e serena, perché sono state giornate e settimane difficili e, però, nessuno ha mai smesso di lavorare a testa bassa, per i tre punti”.
Che sono anche per i tifosi, “Sono da ringraziare sempre, ma dopo una sconfitta potrebbe suonare quasi come una presa in giro nei loro confronti. Sappiamo tutti bene cosa significa per l’Alessandria e la sua gente il 18 febbraio, siamo riusciti anche noi a onorare quella data, anche se un po’ in ritardo. La società è molto vicina alla squadra. Abbiamo fatto un passo adesso continuiamo”.
Quasi come nel Banchini 1
L’Alessandria del ‘Breda’, a tratti, è sembrata più simile a quella del Banchini1: nel gioco, nel pressing anche sul 2-0, nel non disunirsi dopo la rete della Pro Sesto, “evitabile, perché presa su palla inattiva, sapendo che Bruschi o batte le punizioni o le finalizza e gliel’abbiamo permesso. Perché anche in una serata positiva – insiste Banchini – bisogna essere lucidi nell’analizzare gli errori per migliorare”.
Però il tecnico è convinto che l’evoluzione di oggi non è episodica. “I segnali di cambiamento io li ho visti anche contro il Mantova. E nell’approccio iniziale contro l’Atalanta U23. Chiaro che, dopo espulsione e gol in un minuto, sul piano mentale la squadra ha sbandato e chiedere intensità e convinzione è complicato, perché emotivamente sono due episodi che svuotano, danno la sensazione di lavorare inutilmente”.
Non ha mai dubitato, Banchini, che la squadra potesse ripartire. “Anche se siamo indietro: nel primo slot di partite solo 4 punti, contro i 9 previsti. I 5 che mancano dovremo andarceli a prendere, per forza, in altre gare. Lo sappiamo, domani, ricominceremo a testa bassa, con un po’ di serenità in più, che aiuta“.
La coppia Samele – Siafa funziona? “Un allenatore è il primo tifoso della sua squadra e cerca sempre le soluzioni più funzionali, anche in base alle caratteristiche dell’avversario. Con la linea difensiva della Pro Sesto e il lavoro dei nostri quinti, molto veloci, Pellegrini e Rossi, abbiamo cercato spesso l’1 contro 1 e una punta dinamica come Samele, sotto questo profilo, poteva avere più campo e più opportunità”,
Spurio titolare perché? “La mia è stata una scelta spontanea. Dopo Caravaggio e con soli tre giorni, e qualche sicurezza da ritrovare, Farroni aveva bisogno di recuperare energie mentali. Spurio si era fatto trovare pronto con l’Arzignano e anche questa sera si è ripetuto”.
L’abbraccio dopo il primo gol è un segnale che conta. “Questo è un gruppo unito, lo ribadisco, che ha valori“.