Alessandria – Mantova, Banchini: “Ci fa male il risultato, non la prestazione”
Rota out? "Attacco di febbre nella notte". Sconfitta n°16. "Ci deve restare nella testa che possiamo cambiare passo"
ALESSANDRIA – “Ci fa male il risultato, non la prestazione“. Perché Marco Banchini vede positivo anche nella sconfitta numero 16 dei Grigi. “Abbiamo fatto una partita coraggiosa. Se avessimo fatto come altre formazioni, con una classifica ben diversa, avremmo rischiato un punteggio pesante. Una gara che avrebbe potuto finire anche 0-0, tra due formazioni che hanno rischiato tanto”.
Dunque il tecnico non la pensa come i molti che hanno visto un Mantova che ha gestito, senza affondare più di tanto. Non un ‘torello’, che sarebbe troppo severo per i Grigi, ma la sensazione che l’atteggiamento fosse quello di chi non infierisce, anche per un po’ di merito, va riconosciuto, della controparte.
E non è neppure d’accordo, Banchini, con la constatazione che non si segnava senza attaccanti e il risultato è lo stesso adesso che di punte ce ne sono sei. “Sarebbe una lettura riduttiva. Gli attaccanti devono essere nelle condizioni di segnare E noi avremmo sicuramente potuto fare qualcosa in più. soprattutto sugli esterni e, invece, siamo stati a tratti anche troppo frenetici”.
E, poi, “il Mantova è una squadra forte, che, al contrario del Padova, non permette di costruire molto. L’Alessandria ha giocato uomo contro uomo a tutto campo. Abbiamo subito la rete solo nell’unica occasione in cui abbiamo permesso alla capolista di giocare dentro il campo“.
L’errore sul gol
Errore di marcatura su Bombagi, che non è un gigante, ma dà un po’ di centimetri a Parrinello? “Lo sbaglio è a monte, su una chiusur ache Ciancio e Fiumanò avrebbero dovuto fare diversamente. Così Nichetti e Soler si sono abbassati, si è liberato lo spazio sia sulla fascia, sia sul secondo palo”.
Per la cronaca: Bombagi, arrivato a gennaio dal Catanzaro, è il 18° marcatore dei virgiliani. Anche lui si è accorto, e lo ha ammesso in conferenza stampa, che poteva avere buon gioco per le caratteristiche del suo marcatore
Ammette, il tecnico, che dai cambi si aspettava “una risposta diversa”. Sicuramente migliore, “si deve sempre entrare con la testa di chi vuole aiutare la squadra. Avrete visto che sono passato al 4-2-4, con Gazoul e Mangni in fascia, per sfruttare le corsie laterali. Non è accaduto”.
Cosa si guarda adesso? La Pro Sesto staccata di 5 punti o la quintultima, che è 14 sopra? “Io guardo a quanto di buono mi lascia questa gara. Fino al 94′ siamo stati dentro al confronto con la prima della classe, non abbiamo sbandato, Farroni non ha fatto interventi degni di nota e Festa ha salvato su gol sulla conclusione di Femia. La possibilità di cambiare passo, stasera abbiamo capito di averla”. Non basta la convinzione, però: servono i fatti.
L’assenza di Rota? “Febbre alta nella notte, così la formazione è stata ripensata, perché Ciancio doveva giocare nei cinque in mezzo e, invece, l’ho riportato al suo ruolo e inserito Parrinello. Perché lui e non Pellegrini? Perché ha cross e un buon calcio sulle palle inattive e perché è in condizione. Per le sue caratteristiche mi serviva di più”.