A26, la “nuova” galleria Manfreida primo passo per la normalità
Dopo la riapertura di ieri
Uno sguardo al prossimo futuro
OVADA – Sono attesi dai prossimi giorni i primi benefici alla circolazione promessi per l’A26 da Aspi. La svolta principale riguarda la riapertura di galleria Manfreida, snodo fondamentale in direzione sud interessata nell’ultimo anno da un imponente cantiere per la messa di sicurezza. L’annuncio è arrivato la settimana scorsa nell’ambito di un sopralluogo che la società concessionaria del tratto tra basso Piemonte e Liguria ha organizzato alla presenza di sindaci di Ovada e della Valle Stura. Non è un segreto che i comuni a cavallo del confine siano stati i più danneggiata da una situazione davvero complessa.
Programma definito
L’A26 è un percorso a ostacoli da due anni. La riapertura di galleria Manfreida è solo uno dei provvedimenti che nei prossimi mesi dovrò restituire a chi viaggia in auto una parvenza di normalità. «L’intervento sulla Manfreida – ha spiegato Maurizio Mazzola, responsabile dell’Ammodernamento della rete durante il sopralluogo – è stato uno dei più complessi della rete ma, entro la fine del 2024, tutti i grandi cantieri nelle gallerie su questo tratto compreso tra Ovada e la A10 arriveranno alla conclusione, con ciò che questo significa in termini di minore impatto sulla viabilità». Nei prossimi mesi si libereranno i tunnel Lagoscuro, Ciutti, Curli, Setteventi e Olimpia, quasi tutti in direzione Nord e alle porte di Ovada.
Gli utenti sperano soprattutto di non veder più gli scambi di carreggiata ritenuti molto pericolosi, oltrechè causa dei rallentamenti peggiori.
Sospiro di sollievo
Dalla giornata di ieri l’A26 ha visto il ritorno della circolazione a due corsie in galleria Manfreida. Un sospiro di sollievo. «Ci saranno altri lavori – ha assicurato Mazzola – ma i cantieri più impattanti finiranno nel 2024. Poi, ci sposteremo sulla A7». Nell’immediato ci saranno però ancora diversi disagi nelle ore notturne. La chiusura tra Predosa e Voltri prevista dalle 22.00 di oggi, lunedì 12 febbraio, alle 5 di domani arriva dopo quella di qualche giorno fa. Lavorare di notte rimane una necessità per ridurre l’impatto dei cantieri negli orari di punta. Ma l’impostazione si riverbera pesantemente sulla viabilità ordinaria costretta a sopportare un peso importante.