Emergenza freddo: il punto di Caritas e San Benedetto
Da dicembre a marzo è attivo un tavolo tecnico per far fronte a una situazione sempre più allarmante
ALESSANDRIA – Il piano ‘emergenza freddo’ che vede coinvolti Caritas Alessandria e l’unità mobile della Comunità di San Benedetto al Porto ha preso il via a inizio dicembre e proseguirà fino a al mese di marzo.
A poco più di metà percorso, il direttore di Caritas Giampaolo Mortara e il presidente di ‘San Benedetto’ Fabio Scaltritti fanno il punto della situazione delineando un quadro che di anno in anno diventa sempre più complesso e preoccupante.
Per far fronte alle criticità quotidiane di coloro che trascorrono le notti all’aperto o in giacigli “di fortuna” e delle persone che vivono in un contesto di estremo disagio abitativo, da diversi anni è attivo un tavolo tecnico che coinvolge anche il Cissaca, la cooperativa Coompany&, il Comune di Alessandria e l’Asl.
A circa due mesi dall’avvio del piano “emergenza freddo” i dormitori maschile e femminile di Caritas sono totalmente al completo e, anzi, con un numero di posto letto ben al di là della media annuale. A oggi sono stati acquistati 200 quintali di legna e 40 di pellet (oltre a stufe elettriche e altri mezzi di riscaldamento “di fortuna”) da destinare ai nuclei familiari più in difficoltà. Inoltre, l’ente caritativo sta aiutando una trentina di famiglie nel pagamento delle utenze.
C’è, poi, la fondamentale attività dell’unità mobile della Comunità di San Benedetto al Porto, che per tre sere ogni settimana monitora le strade di Alessandria e fornisce cure, sacchi a pelo, coperte e bevande calde ai senza fissa dimora (una quindicina al momento in città).
L’approfondimento completo sul piano di “emergenza freddo” di Caritas e ‘San Benedetto’ nell’edizione de ‘Il Piccolo’ domani in edicola.