Inquinamento: arrivano le Iene. Cirio: mai promesso nulla
ALESSANDRIA - Spinetta e il disastro ambientale: in paese arrivano le Iene, e scoppia la bagarre. Soprattutto dopo le dichiarazioni…
ALESSANDRIA – Acque inquinate da Pfas: la situazione è seria soprattutto in molti paesi della Valle Scrivia. Il report pubblicato nei giorni scorsi da Greenpeace certifica il dossier de Il Piccolo, del 1° novembre 2023, che ha messo a disposizione della cittadinanza i dati paese per paese, pozzo per pozzo.
Inquinamento: arrivano le Iene. Cirio: mai promesso nulla
ALESSANDRIA - Spinetta e il disastro ambientale: in paese arrivano le Iene, e scoppia la bagarre. Soprattutto dopo le dichiarazioni…
Sulla questione, ora che a grandi passi ci stiamo avvicinando alle elezioni regionali, interviene la politica. Forse in ritardo, perché il territorio alessandrino ha subìto un disastro ambientale e, in tempi più recenti, anche un inquinamento da Pfas, sia nell’aria (come certificato da Arpa) che nelle acque.
Sulla questione “Pfas nelle acque potabili”, oggi parla Sean Sacco (M5S). Prima di lui, con uno sprint all’ultimo secondo, il presidente della Regione Alberto Cirio ha predisposto il biomonitoraggio (esami del sangue alla ricerca dei Pfas) su un campione non ben definito di alessandrini (nel senso di residenti in provincia, perché molti dei prescelti abitano lontano da Spinetta).
Così, vista la disaffezione al problema degli ultimi anni, e il silenzio dei mesi scorsi proprio sulle acque potabili, non vorremmo che la questione fosse strumentale a una visibilità mirata ad altri scopi.
La domanda che si pone Sacco, e quindi il Movimento Cinque Stelle, dopo il report di Greenpeace sulla contaminazione da Pfas dell’acqua potabile piemontese, è questa: “Serve un altro servizio de Le Iene affinché Alberto Cirio faccia qualcosa?”.
“È gravissimo quanto emerso dal report di Greenpeace Italia sulla contaminazione da Pfas dell’acqua potabile piemontese – scrive Sacco in un lungo comunicato – Nel 51% dei campioni di acqua analizzati negli ultimi cinque, 657 in totale, è stata riscontrata la presenza di sostanze perfluoroalchiliche”.
“Come sappiamo il problema riguarda in particolar modo il territorio dell’alessandrino – continua – (ad Alzano Scrivia sono stati rilevati fino a 120 nanogrammi per litro di solo Pfoa, una molecola cancerogena), ma positività sono state riscontrate anche al di fuori, in particolar modo nel torinese, con oltre 70 comuni coinvolti incluso Torino, ma anche nel comune di Galliate, in provincia di Novara. Greenpeace stima che circa 125mila piemontesi possano aver bevuto acqua contaminata.
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Presenteremo una mozione per chiedere alla Giunta Cirio di attivarsi con estrema urgenza con un’analisi di tutte le acque potabili del Piemonte e depositeremo un’interrogazione in Consiglio regionale per ottenere delucidazioni su quanto emerso dal rapporto di Greenpeace, in primis per capire come mai fino ad oggi non siano mai stati fatti controlli capillari”.
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“Si è perso già troppo tempo – continua il comunicato – non ci sono più scuse. Serve un altro servizio de “Le Iene” affinché Cirio faccia qualcosa? Sull’emergenza Pfas non si può nascondere la testa sotto la sabbia, ne va della salute e della vita delle persone”.
Sulla vicenda è intervenuta anche Europa Verde Piemonte, chiedendo che la Regione imponga limiti più restrittivi e si adoperi per individuare chi inquina.
“Non solo nell’alessandrino – recita il loro comunicato – Acque contaminate da PFAS anche nel torinese e in altri settantasette comuni della provincia. E’ quanto rivelato nel nuovo e preoccupante rapporto sull’inquinamento da PFAS nelle acque potabili del Piemonte redatto da Greenpeace”.
“Circa 125 mila persone – spiegano – potrebbero aver bevuto acqua potabile contaminata da una sostanza cancerogena.
Stupisce il comportamento della Regione Piemonte – scrivono – che, per anni, ha ordinato il monitoraggio della sola zona in cui insiste lo stabilimento chimico (Spinetta, ndr) evitando così di monitorare il resto del territorio”.
“I Pfas – continuano – sono composti chimici di sintesi ampliamenti utilizzati in vari settori industriali che nel corso del tempo si accumulano negli esseri umani e nell’ambiente (in particolare nelle acque) e possono avere gravi ripercussioni sulla salute. Sono sostanze tossiche e cancerogene e devono essere trattate come tali!”
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“I produttori di Pfas, compresa Solvay a Spinetta Marengo, devono garantire alle Arpa – insistono – il materiale certificato necessario per analizzare la presenza dei Pfas, mentre gli enti pubblici e i gestori del servizio idrico devono ispezionare le acque: lo definisce la direttiva europea”.