“La città nostra”: da via San Lorenzo tutti uniti per la città
La neonata associazione guarda alla comunità e a come ripartire. Presto 12 palme in strada. E poi tante iniziative con l'obiettivi di non piangersi più addosso
ALESSANDRIA – Basta guardare a un passato e a una città che non torneranno più. Basta piangersi addosso, ma rimboccarsi le maniche per provare – tutti insieme – a fare qualcosa di bello per Alessandria.
Sono questi i propositi dell’associazione “La città nostra“, che ieri sera nella sede degli Alpini in via Lanza ha radunato oltre cento persone. Non solo commercianti – in particolare quelli di via San Lorenzo – ma anche residenti, professionisti e imprenditori. Uniti con il solo scopo di dire basta ai piagnistei e alla retorica del “va tutto male” e con l’obiettivo di far vedere che, sì, anche ad Alessandria si può costruire.
La città può ripartire
È Lollo Vitale Cesa, un’alessandrina con tre figli residente in centro e già promotrice dei “Nastri rossi”, il presidente della neonata associazione. Con lei ci sono Cristina Valdata (segretaria) e Valter Sacco (tesoriere). Tra i soci fondatori, invece, Davide Valsecchi, Massimo Castelli, Paolo Boido, Andrea Nari, Andrea Sturla, Marco Magagna e Andrea Pelligra, mentre Mattia Albertelli e Benedetta Panizza si occuperanno dei giovani.
Primo progetto? Rendere più bella via San Lorenzo con 12 palme alte tre metri, ma “La città nostra” presto provvederà pure a riammodernare l’intero arredo urbano della strada. Aspettando gli eventi che già sono in cantiere.
E i fondi? Il primo “grazie” dei soci a Mauro Passalacqua (l’anima del Circolo tennis Villaforte di San Salvatore Monferrato), un apporto importante lo darà pure il dentista (e presidente dei Lions Host, da sempre impegnato nel sociale e disponibile ad aiutare la città) Marcello Canestri.
Ci si può poi associare: tessere a 100 euro l’anno, 50 per gli over 75 e gli under 30, 20 per gli studenti. E siamo solo all’inizio.