Società
Alessandria
Lesioni da pressione, che cosa fare? Uno studio dell’Aou Al
Il progetto in diversi reparti sotto la guida dell’Urps dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria
ALESSANDRIA – È possibile prevenire, o lenire, le lesioni da pressione in pazienti con malattia avanzata? È questa la domanda alla base dello studio attivato nelle strutture dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Alessandria.
E avviato sotto la guida dell’Urps, l’Unità di ricerca delle professioni sanitarie diretta da Tatiana Bolgeo, che la vede anche come principal investigator.
I pazienti con malattia avanzata sono quelli ritenuti affetti da malattie incurabili. Sono generalmente ritenuti a rischio di morte entro sei mesi e quelli con il più alto rischio di lesioni. In particolare, appunto, le lesioni da pressione (Ldp).
Cosa sono le lesioni da pressione?
Le Ldp vanno da un arrossamento persistente di cute intatta (stadio I) a un’ulcera aperta e poco profonda (stadio II). O, addirittura, a un’ulcera più grave, con perdita di tessuto a tutto spessore (stadio III) o che coinvolge anche tendini, muscoli e ossa (stadio IV). Inoltre, sono stati aggiunti altri due casi per quelli in cui la vera profondità delle Ldp non può essere valutata.
In particolare, i pazienti ricoverati con malattia avanzata sono considerati ad altissimo rischio di sviluppo di Ldp proprio a causa delle loro condizioni di mobilità limitata. E delle posizioni obbligate che devono mantenere e delle loro particolari patologie.
Lo studio, quindi, intende rispondere a questo problema attraverso strumenti specifici di valutazione. I risultati saranno importanti per implementare una migliore strategia di prevenzione delle lesioni. E, se una Ldp è presente, il suo “mantenimento” o progresso verso la guarigione, con una particolare attenzione per la promozione della dignità, comfort e qualità di vita del paziente.