Dal preside Carandini un appello alle aziende di Valenza
Il board game The city of gold and diamonds potrebbe essere ambasciatore dell'arte orafa?
VALENZA – Pochi giorni prima di Natale, il comprensivo Paolo e Rita Borsellino di Valenza aveva presentato, con Mani Intelligenti, il gioco da tavola di Ce.St.In.Geo. “The city of gold and diamonds“, realizzato in 400 copie.
«È passato un mese, e come sempre la risposta dalle famiglie della nostra scuola è stata importante…di cosa stiamo parlando?» spiega il preside Maurizio Primo Carandini lanciando un appello alle aziende del Distretto Orafo.
Apprezzato da Mattarella
«Crediamo che il nostro gioco possa essere un chiaro segno di appartenenza alla città del gioiello e un modo come un altro di diffondere l’arte della gioielleria attraverso un gioco e possa infine far del bene alla nostra scuola – commenta il dirigente scolastico – Mi immagino il nostro gioco fare la sua comparsa in un ufficio del turismo valenzano. Mi immagino il nostro gioco donato ai visitatori come particolare regalo (non i soliti biscotti). Mi immagino che chi entra nei nostri negozi o laboratori possa uscirne oltre che con splendidi gioielli anche con il nostro gioco. Mi immagino che Valenza non lasci sola la scuola ma la supporti, sempre. Mi immagino che importanti brand valenzani mi chiamino e che mi chiedano il gioco per donarlo ai dipendenti. Mi immagino che Valenza sappia dare un contributo importante alla nostra scuola che accoglie senza se e senza ma alunne e alunni ed è sempre pronta ad aiutare chi è nel bisogno. Mi piace pensare di entrare in ufficio una mattina e leggere la mail di qualche famoso brand valenzano che mi chiede 100/150/200 scatole da gioco. Mi immagino che la Pro Loco sempre piena di idee, organizzi serate conviviali senza le carte da gioco ma con il nostro gioco che parla di Valenza. Mi piace pensare che oltre ad essere stato apprezzato dal presidente della Repubblica Mattarella e dal Ministro del Made in Italy, il nostro gioco sarà con i fatti apprezzato anche dai valenzani».
Il ricavato? Per le attività della scuola
«Il ricavato sarà impegnato per le attività della scuola e per le nostre charity che non mancano mai. Mi immagino, anzi ho la certezza che il nostro istituto sia una scuola, un luogo perché le cose accadono».