Il vescovo Sacchi e l’incontro con il Papa: «Vicini alla gente»
Per una settimana, in Vaticano, in occasione della Visita ad limina Apostolorum
CASALE – Una settimana dopo la ricorrenza del patrono dei giornalisti, San Francesco di Sales, il Vescovo di Casale Gianni Sacchi ha incontrato gli esponenti della categoria nella Sala Cavalla della Curia Vescovile di Casale.
Il “ritardo” aveva una più che valida giustificazione: la “Visita ad limina Apostolorum” della settimana scorsa, durante la quale il vescovo monferrino, a Roma per diversi giorni, ha avuto modo di incontrare Papa Francesco insieme agli altri vescovi piemontesi.
È stato proprio il periodo in Vaticano a occupare buona parte del messaggio di Sacchi, che ha ricordato i suoi precedenti incontri con Bergoglio, nel 2019 per un colloquio privato di quasi un’ora, quindi nel 2021 con il gruppo delle parrocchie di Vignale-Casorzo.
Durante la Visita ad Limina i vescovi presentano relazioni che fotografino lo stato della diocesi che guidano.
«Un clima di universalità»
«È stata una settimana faticosa ma bella. Abbiamo respirato un clima di universalità. Andare a Roma vuol dire andare dal successore di Pietro – il racconto di Sacchi – alloggiavo a Casa Santa Marta, con il Papa era un contatto quotidiano, anche se ci veniva chiesto di agire come se niente fosse l’emozione era ovviamente grande».
L’incontro dei vescovi piemontesi con Papa Francesco è durato circa 1 ora e mezza: «Di domande, di dialogo. Temi fondamentali sono stati la forte denatalità e la fecondità, l’attenzione ai giovani e l’evangelizzazione, da attuarsi creando relazioni, vicinanza alla gente. Il Papa capisce che il futuro dell’annunciazione del Vangelo passa dalla relazione umana».
L’appello per monsignor Moietta
In occasione dell’incontro, moderato dal direttore del settimanale diocesano Mauro Facciolo, è stato lanciato un appello ai fedeli della Diocesi di Casale.
La diocesi monferrina è attivamente coinvolta nella causa di beatificazione e canonizzazione riguardante monsignor Vittorio Moietta, nato il 7 aprile 1913 a Brusasco (paese in provincia di Torino e in diocesi di Casale) e morto il 1 aprile 1963 a Nicastro (l’attuale Lamezia Terme), di cui era stato eletto Vescovo il 18 gennaio 1961.
Visto lo strettissimo legame di monsignor Moietta con il nostro territorio, sono stati nominati nella commissione storica incaricata di raccogliere materiale utile al postulatore della causa di beatificazione anche due esponenti dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Casale. Uno di loro, la dottoressa Bruna Curato, ha meglio spiegato il contenuto dell’appello.
Si cercano lettere, scritti privati, testimonianze e ogni altro documento scritto di carattere personale dello stesso monsignor Moietta. Chi fosse in possesso di questo tipo di materiale lo potrà consegnare all’Ufficio Beni culturali che lo trasmetterà al postulatore nell’originale cartaceo o come copia autenticata. Per informazioni in merito, gli interessati possono scrivere una mail a antipodescasale@gmail.com o telefonare al numero 392 9388505.
Monsignor Moietta in Monferrato
Monsignor Moietta dal 1945 e fino all’elezione a Vescovo fu direttore spirituale del Seminario maggiore di Casale. Inoltre fu l’animatore del gruppo di laici e sacerdoti missionari che operò nella stessa Diocesi. Sono attività che probabilmente hanno lasciato una traccia sotto forma di lettere o altri scritti del Servo di Dio. Materiale che risulterà sicuramente prezioso per quanto riguarda la Causa di beatificazione. E’ importante quindi che queste testimonianze possano essere trasmesse (anche in copia autenticata se si desidera restare in possesso dell’originale) al postulatore.