Commercio al dettaglio: i numeri fotografano la realtà
Un leggero incremento negli ultimi dodici mesi
L'assessore Sara Olivieri: "Dati incoraggianti"
OVADA – Due anni fa il borsino del commercio al dettaglio cittadino era in rosso per la perdita di quattro unità. Nel 2023 è andata meglio con un recupero minimo. Sono 298 i negozi di vicinato di Ovada.
I dati comprendono attività alimentari, non alimentari, miste e pubblici esercizi. A scattare la fotografia dell’andamento è stato lo sportello dedicato del Comune di Ovada. Un segnale di sostanziale tenuta a fronte di perdite importanti registrate anche negli ultimi dodici mesi: la gioielleria Minetto, la boutique Vestifranca, la Casa del Formaggio.
Il fenomeno rimane di difficile interpretazione in un’area che negli ultimi anni ha sofferto una perdita marcata del numero degli addetti nei settori produttivi. Per molti il negozio e il pubblico esercizio ha rappresentato un “piano b” alternativo alla perdita del lavoro.
Scenario generale
Il commercio cittadino è sotto i riflettori da anni. Il settore della vendita al dettaglio risente di tanti fattori in particolare la grande presenza di centri commerciali in provincia. A rendere ancora più nebuloso lo scenario la crisi generata a partire dal 2020 dalle limitazioni per il Covid-19. Una situazione che ha contribuito ad aggravare un andamento che non poteva essere definito brillante.
Se negli ultimi 12 mesi Palazzo Delfino ha certificato la chiusura di 12 attività (8 nel 2022) e 5 subingressi, dall’altra parte le aperture di nuovi negozi, o la richiesta di ulteriori licenze da parte di chi già è operativo, sono state 14, dieci in più dell’anno prima.
Spinta decisiva
Il settore del commercio nel suo complesso guarda con interesse e speranza al fenomeno apprezzato nell’estate 2023: un rinnovato fermento in termini di visitatori in città, più eventi di richiamo a disposizione. «Questi dati – spiega Sara Olivieri, assessore al Commercio – chiariscono che c’è la base per costruire un solido progetto di rinascita». Sembrerebbero un’indicazione in senso contrario le tante vetrine sfitte che anche in aree un tempo nobili come via Cairoli sono in primo piano.
«C’è una chance importante da giocarci per l’anno appena iniziato con il riconoscimento di “Città Europea del vino – prosegue Olivieri – Mi confronterò a breve con i commercianti per fare il punto. Ci saranno iniziative, sarà necessaria la collaborazione di tutti».
Fondi per lo sviluppo
Nell’immediato saranno utilizzati i 286 mila euro arrivati con il bando regionale sui Distretto del Commercio. Una parte sarà utilizzata per aiuti diretti rivolti ad operatori del settore. Con il cofinanziamento di Palazzo Delfino è previsto anche il riordino di via San Paolo e piazza Mazzini.