Legambiente, una manifestazione per dire no al nucleare a Trino
Sabato 3 febbraio prossimo a Lucedio, Leri Cavour e Trino
TRINO – Mente la petizione lanciata per scongiurare l’individuazione di Trino come deposito nazionale delle scorie nucleari ha superato i 3.000 sottoscrittori, sabato 3 gennaio dalle 10 alle 12.30 Legambiente, in occasione della Giornata Mondiale delle Zone Umide, ha indetto una manifestazione nonviolenta sul tema. L’appuntamento è alle 10 al Principato di Lucedio, alle 10.45 a Leri Cavour e alle 11.30 davanti al Comune di Trino.
Deambrogio: «Il deposito in mezzo alla pianura risicola?»
Aderisce anche Prc-Se: «In un momento come questo, in cui tra l’altro è convertito in legge il Decreto 181 contenente le norme che permettono la proposta di Pane e ne ampliano le possibilità con la semplice modifica dei progetti tecnici, è decisivo riaffermare nella pratica un percorso diverso, in grado di garantire sicurezza, approccio scientifico e metodo democratico; insomma non solo non si smobilita, ma si rilancia– ha dichiarato Alberto Deambrogio, segretario regionale per il Piemonte e la Valle d’Aosta – A noi pare particolarmente significativa la scelta di Legambiente, perché si connette con la nostra idea di una lotta non solo territoriale».
Prosegue Deambrogio: «D’altro canto è lo stesso Ministero per l’Ambiente (MASE), che nella sua comunicazione istituzionale tende a valorizzare al massimo la giornata mondiale delle zone umide. Il ministro non abita troppo distante da una delle più significative di esse, su cui tra l’altro si stanno investendo fior di risorse per valorizzarla. A Pichetto e a tutti i sostenitori della soluzione Trino chiediamo: in base a quale principio, razionale e democratico vi sentite tranquillamente di piazzare il deposito nel bel mezzo della pianura risicola vercellese? Certo, molte altre sono le domande che si potrebbero porre a ragione, ma già solo questa meriterebbe una risposta non evasiva. Il Ministro venga a Trino il 3 febbraio a spiegare come coniuga promozione delle zone umide e deposito nucleare; sarebbe un gesto di chiarezza e di esplicitazione di una supposta coerenza, che noi qui davvero non sappiamo vedere».
«Come per Legambiente – ha concluso Deambrogio – anche per noi la via maestra rimane il percorso delineato con la Cnai. Proprio per questo invitiamo alla massima partecipazione durante le iniziative del 3 febbraio. Deve essere chiaro, in quel passaggio e nei prossimi che verranno, che non vi è la minima intenzione di abbassare la testa di fronte ai negazionisti della sicurezza, della scienza e della democrazia».