Alessandria – Arzignano, Banchini: “Sette giorni fa l’avremmo persa”
Banchini: “Difesa organizzata. Ci credo, perché la squadra è molto unita"
ALESSANDRIA – “Sette giorni fa una partita come questa l’avremmo persa“. Se questo è il progresso per Marco Banchini, soprattutto se il tecnico si fa andare bene di viaggiare a velocità ridottissima, l’effetto di questo 0-0 è, se possibile, ancora più negativo di quanto si pensi.
Perché quindici minuti di discreta intensità nel finale del primo tempo sono pochi, anche contro una avversaria, l’Arzignano, che fa quasi la stessa fatica a segnare. Sarà, magari, anche merito, un po’, della fase difensiva, forse l’unica nota che arriva alla sufficienza in questo 0-0 davanti a meno di 700 spettatori, perché hai voglia a fare i prezzi bassissimi, ma la delusione, la rabbia e lo sconforto non li attenui neppure regalando i biglietti.
“Fase difensiva organizzata – insiste il tecnico – abbiamo proposto gioco anche con gli esterni, è cresciuta la catena di sinistra”. Ma non si segna e quando accade, da sei gare, c’è solo da augurarsi che gli altri non facciano gol, almeno per prendere il ‘brodino’ dello 0-0, che non scalda né il cuore, né lo stomaco.
Ma per Banchini anche il resto sta incominciando a funzionare. “Cinque occasioni: quando Doudou si è incuneato in area e Foresta non ci è arrivato per un soffio, il colpo di testa di Cusumano salvato sulla linea, il cross di Rossi, anche Mastalli in area nella ripresa, a tu per tu con il portiere, e anche in quel caso c’è stato un salvataggio. Ho visto palloni che attraversavano l’area avversaria. In questo siamo più pericolosi”. Però gol sempre 0.
Però l’arbitro…
I due gialli in cinque minuti presi da Femia sono un segno di quanto la classifica pesi anche in chi è appena arrivato? “Non parlo degli arbitri, cito solo due numeri, i 21 falli e ben sei ammoniti. Già il primo giallo a Femia fa discutere, nel secondo il direttore di gara aveva già concesso punizione all’Arzignano, a metacampo, e non credo che Nicolas, che non parla italiano, abbiamo detto parolacce o insulti”.
In quel momento già due cambi forzati, Rota ed Ercolani. “Tutti e due per un risentimento, all’adduttore il primo, al polpaccio il secondo. Per il maltempo ci siamo allenati sul sintetico, muscolarmente più di uno ne ha risentito. Anche Ciancio, ad esempio, che dopo Padova non ha lavorato né martedì, né mercoledì e con lo staff medico abbiamo preferito non rischiarlo”. Rossi? “Crampi, ha speso molto”.
Almeno Spurio se l’è cavata bene. “Quando il 12° under ha scelto di andare a Messina, insieme a Servili si è deciso di puntare su un profilo più esperto, nel caso in cui Liverani avesse dovuto saltare una gara. Allora non si sapeva della sua uscita: abbiamo puntato su un elemento che conosco, valido sia tecnicamente, sia come persona. Bene nelle uscite e nella costruzione dal basso”.
“La squadra si aiuta”
Come si fa, con soli 14 punti, staccati di 3 dalla Pro Sesto, che gioca domani, avere fiducia? “Perché questa è una squadra che si aiuta molto e, come me, ci crede. La classifica pesa, ma questi ragazzi non mollano. Si impegnano, sono convinti di farcela, ogni giorno provano ad aggiungere. E io, con lo staff, cerco di aiutarli”.
Oltre al difensore, che Banchini ha chiesto, arriverà anche una punta per Lumezzane. “C’è una trattativa, che vedremo come chiudere“. Anche perché Anatriello è fuori dai piani, anche se in panchina, Pagliuca è a Bologna, Siafa alla Coppa d’Africa.
E, soprattutto, Mangni è lontanissimo da una condizione accettabile, sia che giochi in coppia con Gazoul (anche lui impalpabile), sia che faccia il terminale offensivo. “Gli chiedo di tirare sempre, appena ha la palla, anche da lontano. Purtroppo quattro mesi senza partite non si recuperano in poco tempo. Ma si sbloccherà e ci aiuterà tanto“. Banchini insiste, “presto segneremo“. Purché non sia troppo tardi.