PERCHE’?
Un antico edificio risalente al Trecento ospita una importante collezione di reperti risalenti a diverse ere geologiche.
DOV’E’?
Via Sant’Antonio, 17
COS’E’?
La chiesa edificata nel Trecento, fa parte di un piccolo centro ospitaliero, in un’area allora esterna all’abitato di Ovada.
Nel Settecento ha subito delle trasformazioni per non essere più adibita a luogo di culto; durante una devastante epidemia di colera è utilizzata come lazzaretto e poi nell’Ottocento viene trasformata in un carcere.
Attualmente è sede di un importante Museo Paleontologico intitolato al naturalista ovadese Giulio Maini e contiene una ricca raccolta di materiale mineralogico, petrografico e malacologico, costituita da oltre duemila esemplari risalenti alle diverse ere geologiche.
La collezione principale è formata da reperti fossili provenienti dal Bacino terziario ligure piemontese anticamente formato da un ampio mare oligocenico della terza e ultima epoca geologica del Paleogene. Nel tempo il Museo ha raggiunto una ragguardevole importanza scientifica per il notevole numero e la rarità degli esemplari custoditi.
Il Museo è sede di convegni, conferenze, esposizioni temporanee a tema e laboratori didattici che coinvolgono scuole primarie e secondarie.