Casale celebra il Giorno della Memoria e ricorda Elio Carmi
A poche settimane dalla scomparsa del presidente della Comunità Ebraica, il vivo ricordo alla celebrazione odierna al cardine dove poggiava il cancello del Ghetto Ebraico
CASALE – Elio Carmi, venuto a mancare poche settimane fa, era sì assente ma allo stesso presente quest’oggi a Casale, nelle celebrazioni del Giorno della Memoria, alla cerimonia di deposizione della corona di alloro in onore alle vittime della Shoah alla targa posta in via Alessandria, in corrispondente del cardine su cui poggiava il cancello del Ghetto.
Lo ha ricordato, a nome dell’amministrazione, il vicesindaco Emanuele Capra: «Gli anni passano e il rischio è che la memoria venga meno, per questo la celebrazione di quest’oggi è importante perchè quello che accadde non deve più accadere. Elio Carmi lavorava perchè ogni giorno fosse della Memoria, a lui, che consideravo amico, il mio saluto e il mio ricordo. Le guerre in Ucraina e Israele ci ricordano che il rischio di atti disumani non è così remoto e distante».
«I palestinesi non sono Hamas»
A nome della Comunità Ebraica ha parlato Adriana Torre Ottolenghi. Nelle sue parole il ricordo di come scampò alle persecuzioni razziali ma anche un collegamento con l’attualità: «Sono rimasta agghiacciata da quello che è successo, una tragedia – ha spiegato in merito alle vicende israeliane di questi terribili mesi – Gli stessi poveri palestinesi vengono strumentalizzati da Hamas, eppure Hamas e i palestinesi non sono uguali, non li si equipari!» ha detto agli intervenuti, autorità civili e militari, rappresentanti del mondo dell’associazionismo e del volontariato, delegazioni delle scuole e “semplici” cittadini.
A chiudere monsignor Francesco Mancinelli, rettore del Santuario di Crea, ha insistito sul tema della porta, come quella del ghetto, che come recita la targa appostavi nel 2016 rappresenta sia il segno della discriminazione ma anche una linea di contatto: «Fare memoria è rendere attuale l’evento ricordato. Una porta chiusa è anche l’indifferenza, l’ignoranza. Se le porte della cultura si chiudono la memoria si perde». In chiusura un appello per i giovani presenti: «Che noi boomer non diventiamo una porta chiusa per voi».
Giorno della Memoria – Il ricordo degli Imi monferrini
La cerimonia si è poi spostata al cimitero per la deposizione di una corona presso il Famedio Imi in memoria degli Internati Militari Italiani di origine monferrina rimpatriati dai cimiteri militari della Germania con una lettura sull’internamento militare a cura dell’attore e scrittore Giorgio Milani.