Una petizione per dire “No” al deposito nucleare a Trino
Già centinaia le sottoscrizioni: il Comitato intanto lavora all'organizzazione di una manifestazione
TRINO – Venerdì scorso, il trinese Giuliano Prinzivalli, ha dato vita a una petizione online che già dal nome manifesta il suo obiettivo: “Contro il deposito nazionale di scorie nucleari a Trino Vercellese”.
La fa propria, rendendo merito all’ideatore, che è d’accordo, il Comitato TriNo: «Nel giro di pochissimo i vari obiettivi numerici (10, 50, 100, 500, 1000, 1500 firme) sono stati raggiunti e, ad oggi, al momento in cui le scriviamo, il prossimo traguardo sono le 2500 firme; se si tiene conto che il tutto è partito da qualche giorno il risultato è grandioso».
L’elenco dei decisori al quale la petizione è indirizzata è lungo: il presidente della Repubblica Mattarella, poi il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il ministro Gilberto Pichetto Fratin, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, i presidenti delle province di Vercelli e Alessandria Davide Gilardino e Alberto Bussalino, il sindaco di Trino Daniele Pane, le commissioni parlamentari VIII e X della Camera e la V commissione ambiente della Regione Piemonte.
Il Comitato: «Non è una sindrome Nimby!»
«Il referendum preventivo di territorio che Pane non vuole assolutamente, grazie a Giuliano, è partito! Adesso sta ai cittadini tutti, trinesi, vercellesi, monferrini, biellesi, torinesi, insomma a tutti, completare l’opera sottoscrivendo la petizione» spiegano dal Comitato.
Il messaggio non vuole essere inteso come una sindrome Nimby (Not In My Back Yard, non nel mio cortile): «Per far comprendere alla politica che un territorio ritenuto, per ben due volte, da criteri tecnico-scientifici, non idoneo, non può essere rivalutato e/o abilitato con aggiustamenti normativi e politici che schiacciano il volere della gente e le ambizioni di un territorio che, faticosamente, sta cercando altre vie di rilancio economico».
Trino, è in arrivo una manifestazione pubblica
Le iniziative non finiscono qui: «È in cantiere una manifestazione pacifica, aperta, i cui dettagli saranno trasmessi a tutti, a partire dalle autorità competenti per arrivare al singolo cittadino, nei prossimi giorni. Ma per il momento chiunque lo voglia, può sottoscrivere questa petizione o, in caso l’abbia già fatto, e lo ringraziamo di ciò, a diffondere la sua conoscenza attraverso tutti i mezzi possibili, dai social al semplice passaparola. Diamo voce ad un territorio e a dei cittadini che non ne possono più di una presenza, quella nucleare, non compatibile con esso, che ha sempre portato con sé grandi promesse, mai mantenute, ma – soprattutto – grandi, grandissimi problemi».