EcoSentieri, una scultura luminosa per una mente elettrica
La diciannovesima puntata della serie dedicata a Umberto Eco e realizzata da Brunello Vescovi
Una statua elettrica, intitolata “Opera aperta”, come un saggio di Eco, appare di fronte all’ingresso della Biblioteca di Alessandria. Non è un monumento tradizionale: è fatto di plexiglass, led luminosi e pellicole adesive.
L’autore è Marco Lodola, lo “scultore della luce”. Borsalino in testa, sciarpa rossa, Eco sembra quasi vigilare sull’edificio o invitare a varcarne la soglia. Era stato Vittorio Sgarbi a sollecitare questo primo omaggio che la città ha voluto tributare a Eco dopo la scomparsa, spiegando che normalmente per i grandi personaggi si pensa a sculture di marmo, resistente come il loro pensiero.
Ma per Sgarbi – e l’opinione è condivisa dalla sorella Elisabetta, direttrice generale della casa editrice La Nave di Teseo – quel materiale non rappresenta l’estetica di Eco. Per il critico d’arte più famoso d’Italia “vedere un uomo così moderno rappresentato per la prima volta nella storia dei monumenti mondiali con una statua elettrica sembra una cosa che corrisponda al suo pensiero”.
L’autore
Brunello Vescovi, giornalista, per trent’anni si è occupato di cultura e spettacolo alla redazione de La Stampa di Alessandria. Ama il teatro, le partite dell’Inter e i film di Woody Allen. L’idea di un podcast su Umberto Eco è nata in lui con con un obiettivo: svelare – anche dando voce ad altri – una serie di aspetti poco conosciuti della vita del Professore. In particolare i legami con la città natale, mai ostentati – con spirito squisitamente alessandrino – ma dimostrati nei fatti, anche attraverso le citazioni, a volte vaghe, a volte evidenti, che si ritrovano nelle pagine dei suoi romanzi. E raccontare l’importanza degli anni trascorsi al liceo Plana, dove fu studente vivace e ideatore di tante iniziative: oggi quella scuola porta il suo nome e i familiari sono convinti che non gli dispiacerebbe affatto.